proteste per l’arresto degli attivisti

La Jornada – Lunedì 28 Febbraio 2011

Scatena le proteste l’arresto in Chiapas degli avvocati del Centro Digna Ochoa

Hermann Bellinghausen

L’arresto in Chiapas dei tre avvocati del Centro dei Diritti Umani Digna Ochoa e la persecuzione al Consiglio Regionale Autonomo della Zona Costa ha generato numerose proteste su scale nazionale ed internazionale. Circa 25 organizzazioni dell’Altra Campagna, chiedendo la liberazione di questi “prigionieri politici”, fanno gravi denunce: “Il governo del Chiapas, guidato da Juan Sabines Guerrero, applica una politica aggressiva e repressiva mediante l’arresto di membri di organizzazioni e comunità indigene”.

Sostengono che, “mentre la strategia di persecuzione delle comunità zapatiste non si è fermata, agli inizi di questo mese, in chiara violazione dei diritti umani e di qualunque garanzia giuridica”, sono stati fermati ejidatarios tzeltales di San Sebastián Bachajón. Citano anche il recente attacco a componenti dell’Altra Campagna a Mitzitón “con la complicità delle autorità chiapaneche”.

Segnalano che, “mentre la retorica del governatore è piena di riconoscimenti per lo zapatismo, le sue azioni rafforzano la strategia contrainsurgente contro le sue comunità. Mentre nei discorsi il governatore nega la persecuzione e la repressione, oggi le prigioni si riempiono, per controllare e disarticolare chi lotta in maniera indipendente e si organizza. Mentre il governatore parla della riduzione della povertà, gli agenti operano per controllare e cooptare e contemporaneamente isolare chi in maniera degna e ribelle si rifiuta di essere controllato.

“Il vecchio priismo si è solo rivestito di giallo e rosso per governare alla maniera di sempre: con una mano il potere distribuisce soldi, con l’altra punisce chi si rifiuta di prenderli. Questa strategia di ‘governabilità’ si completa con l’amichevole alleanza col governo federale e l’Esercito”.

Questo 22 febbraio la persecuzione contro il Consiglio Autonomo Regionale della Zona Costa si è aggravata. “La sua lotta contro il caro tariffe della luce e per l’autorganizzazione di pescatori, comunità e donne, oltre ad una forte solidarietà con le lotte chiapaneche e nazionali, rappresenta ora uno degli obiettivi di questa politica repressiva. Il Consiglio è diventato un problema per il governo chiapaneco”.

Migliaia di persone si sono unite al consiglio ed ai suoi progetti, come la tortillería autonoma per far scendere il prezzo della tortilla, i corsi sui diritti delle donne, l’auto-organizzazione contro le alte tariffe.

Il Consiglio è uscito per le strade a manifestare il suo ripudio per i continui attacchi contro le comunità zapatiste, per appoggiare la liberazione dei prigionieri politici, così come altre comunità ed organizzazioni aderenti all’Altra Campagna come loro. Per questo, “il governo sa che tenere in prigione i tre avvocati Nataniel Hernández, José María Martínez Cruz ed Eduardo Alonso Martínez Silva significa colpire il Consiglio”.

Oltre a ripudiare “la strategia di criminalizzazione della protesta sociale” del governo chiapaneco “come meccanismo di controllo politico”, la persecuzione delle comunità zapatiste e gli arresti di membri della comunità di San Sebastián Bachajón, le organizzazioni chiedono la liberazione di tutti i “prigionieri politici” arrestati questo mese.

Il pronunciamento è sottoscritto da movimenti in resistenza contro l’autoritarismo di governi perredisti, come quello del Chiapas, che impongono autostrade, miniere, dighe, superstrade o repressione in Guerrero (Consiglio di Ejidos e Comunità Contro la Diga La Parota, Polizia Comunitaria e Radio Ñonmdaa La Palabra del Agua) ed il Distretto Federale (Collettivo Autonomia dei Quartieri di Magdalena Contreras, Fronte dei Popolo dell’Anáhuac-Tláhuac e Fronte Popolare Francisco Villa-UNOPII), così coome il municipio autonomo di San Juan Copala (Oaxaca), Fronte Ampio Contro la Miniera San Xavier (San Luis Potosí) e Fronte dei Popoli in Difesa della Terra (stato del Messico), tra gli altri. http://www.jornada.unam.mx/2011/02/28/index.php?section=politica&article=020n1pol

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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repressione contro attivisti del centro dei diritti umani Digna Ochoa

La Jornada – Domenica 27 Febbraio 2011

Sono nel carcere di El Amate, accusati di sommossa, i tre attivisti catturati in Chiapas il 22 scorso

Svolgevano azione di osservazione per possibili violazioni dei diritti umani

Gli avvocati denunciano l’uso fazioso del sistema giudiziario a scopo di intimidazione

HERMANN BELLINGHAUSEN

I tre giovani avvocati, difensori dei diritti umani, fermati a Pijijiapan (Chiapas) lo scorso 22 febbraio, sono stati rinchiusi nel carcere di El Amate, a Cintalapa. José María Martínez Cruz ed Eduardo Alonso Martínez Silva, del Centro dei Diritti Umani Digna Ochoa, così come Nataniel Hernández Núñez, direttore dello stesso, con sede nella città di Tonalá, sono accusati del reato di sommossa.

Il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas (CDHFBC) ha espresso la sua preoccupazione per questi arresti, eseguiti mentre gli avvocati realizzavano “attività di osservazione e documentazione di possibili violazioni dei diritti umani da parte delle autorità statali mentre si svolgeva un blocco stradale sulla strada Tonalá-Pijijiapan, nel punto conosciuto come La Pilita”. Inizialmente, la polizia federale e statale aveva fermato mezzo centinaio di manifestanti.

Al blocco, organizzato dal Consiglio Autonomo Regionale della Zona Costa del Chiapas, partecipavano diverse comunità dei municipi di Mapastepec, Tonalá e Pijijiapan, nel contesto delle azioni di protesta di molte organizzazioni civili, comunità indigene e contadine per chiedere la liberazione di 10 ejidatarios tzeltales, aderenti all’Altra Campagna di San Sebastián Bachajón, municipio di Chilón, arrestati all’inizio di febbraio ed attualmente carcerati nella prigione di Playas de Catazajá.

Gli avvocati del Centro Digna Ochoa rinchiusi nel carcere di El Amate, municipio di Cintalapa, sono stati messi a disposizione del tribunale penale con procedimento 34/201. Il giudice ha ritirato le accuse di attentato contro la pace e l’integrità corporale e patrimoniale della collettività dello stato, e mantenuto solo il presunto reato di sommossa.

Il Centro Digna Ochoa da parte sua denuncia che l’arresto dei suoi compagni significa che “continua la criminalizzazione dei difensori dei diritti umani da parte del governo del Chiapas”.

La relatrice speciale sulla Situazione dei Difensori dei Diritti Umani delle Nazioni Unite ha dichiarato che i governi si servono dal sistema giudiziario come strumento di ostilità e punizione contro i difensori dei diritti umani. Secondo loro, la difesa dei diritti umani è un atto criminale, e “normalmente accusano i difensori dei diritti umani di reati contro la sicurezza dello Stato”.

Di conseguenza, il CDHFBC teme l’utilizzo di azioni legali contro i difensori “con l’obiettivo di vessarli giuridicamente e screditare il loro lavoro”. Pertanto, esige dal governo del Chiapas “che rispetti il suo obbligo di mettere fine a tutte le aggressione ed ostruzione al lavoro degli avvocati”.

Ricordiamo che a giugno del 2010, Nataniel Hernández Núñez era già stato oggetto di persecuzione giudiziaria, accusato di “attacco alle vie generali di comunicazione”, in relazione con altre proteste sulla costa chiapaneca. http://www.jornada.unam.mx/2011/02/27/index.php?section=politica&article=017n1pol

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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La JBG di Morelia chiarisce quanto successo nei giorni scorsi a Bolon Ajaw

Giunta di Buon Governo "Corazon del arco iris
de la esperanza" Caracol IV Torbellino de nuestras palabras.

Morelia, Chiapas, Messico.

11 febbraio 2010

 

Ai mezzi di comunicazione
alternativi.

A@ compagn@ dell’Altra
Campagna in Messico.

A@ compagn@ della Sexta
Internacional.

 

Sorelle e Fratelli:

Compagne e Compagni:

Questa Giunta di Buon Governo denuncia e nello stesso tempo chiarisce quanto accaduto il giorno sabato 6 febbraio 2010 nel territorio controllato dal villaggio Bolon Ajaw, Municipio autonomo Comandanta Ramona.  
Provocatori membri della OPDDIC, abitanti dell’Ejido Agua Azul il giorno giovedi 20 gennaio 2010 sono venuti in modo aggressivo a lavorare sul terreno che occupano le nostre compagne e compagni di Bolon Ajaw.

 
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Cresente provocazione paramilitare in Chiapas

La Jornada – Giovedi 11 febbraio 2010


Il gruppo paramilitare minaccia di far sparire alcuni aderenti
dell’Altra Campagna di Mitziton
Crescente provocazione armata dell’Ejercito de Dios in Chiapas, denunciano
gli indigeni
Vogliono che smettiamo di difendere i nostri diritti; "il governo sostiene
gli evangelici"

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Basi dell’EZLN liberano i 5 della Opddic

La Jornada – Giovedì 11 febbraio 2010


Basi dell’EZLN liberano i 5 della Opddic fermati ad Agua Azul
Questa la condizione del governo statale per dare soluzione al conflitto
nella zona


Ángeles Mariscal e Elio Henríquez. Tuxtla Gutiérrez, Chis., 10 febbraio.

 


La mattina di oggi, basi di appoggio dell’EZLN hanno liberato cinque
membri
dell’Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini
(Opddic)
che trattenevano da sabato dopo un incidente per la disputa della zona
delle cascate di Agua Azul, ha comunicato Noé Castañón León, segretario
di
Governo del Chiapas. 

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Comunicato CGT Spagna di denuncia sulla situazione in Chiapas

 

Ai mezzi di comunicazione liberi e alternativi, 

Ai mezzi di comunicazione ufficiali, 

Alle organizzazioni indipendenti dei DDHH, 
 
Al governo statale del Chiapas, 

Al governo federale del Messico, 

Al governo dello Stato Spagnolo, 
 
Alla società civile internazionale,  

A l@s aderenti alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona,
 
Alle basi dell’appoggio dell’EZLN, e Giunte di Buon Governo (JBG),  
All’EZLN.


Lo zapatismo è attualmente, su scala internazionale, uno dei riferimenti
di lotta civile e di cambiamento ed un esempio di quello che può ottenere
una società organizzata. Per la via dei fatti, l’autonomia e
l’autorganizzazione delle sue comunità si consolidano come modo di vita
capace di superare abbondantemente il modello proposto (imposto) dalle
democrazie formali e rappresentative.
 
Con la finalità di minare l’alternativa zapatista, il governo statale
chiapaneco della sinistra istituzionale messicana (PRD) e l’estrema destra
dal governo federale (PAN) fomentano gli scontri ed attacchi per mano di
organizzazioni paramilitari come "L’Ejército de Dios" o la "OPDDIC". Queste
organizzazioni, formate da membri del PRI e da altri elementi violenti e
con nullo bagaglio etico, attaccano l’obiettivo comune: le basi di appoggio
dell’EZLN.

 
Il conflitto per il recupero delle terre è al culmine. Sono in gioco due
visioni contrapposte. Da una parte chi lavora e preserva la terra.
Dall’altra chi vuole sottrarla per sfruttarla.
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A 15 anni dall’offensiva in Chiapas contro lo zapatismo persiste la militarizzazione

La Jornada – Mercoledì 10 febbraio 2010

Nonostante la guerra antinarco continua ad essere lo stato con Maggiore
presenza di militari

HERMAN BELLINGHAUSEN
 
A 15 anni dall’offensiva militare del governo federale di Ernesto Zedillo
contro centinaia di comunità zapatiste in Chiapas, il 9 febbraio 1995, e
davanti al crescente numero e gravità delle aggressioni contro questi
stessi popoli, soprattutto nella selva Lacandona, collettivi ed
organizzazioni aderenti all’Altra Campagna in diverse parti del paese hanno
dichiarato che, "con la sua guerra di sterminio il malgoverno non vuole
solo distruggere l’EZLN, ma la vita e la dignità dei popoli".

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Dichiarazione della REDPAZ per gli sgomberi nei Montes Azules


Fratelli e sorelle,

"Nello sgombero forzato delle comunità Laguna El Suspiro (anche nota come
El Semental) e Laguna San Pedro (nota come San Pedro Guanil), situate nel
municipio di Ocosingo, molte garanzie e diritti fondamentali sono stati
vilentati attentando così all’integrità di bambini, donne e uomini che
occupano la zona da tempi ancestrali."

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7 febbraio: 12 indigeni feriti negli scontri per il possesso di Bolón Ajaw

La Jornada – Lunedì 8 febbraio 2010

Almeno quattro indigeni sono rimasti feriti da colpi
d'arma da fuoco ed altri otto da armi da taglio (uno è grave) durante uno
scontro tra basi dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) ed
elementi dell'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini
(Opddic) per il possesso della proprietà Bolón Ajaw.
 Il secondo scontro tra i due gruppi dall'inizio dell'anno, è avvenuto
sabato scorso, quando le basi di appoggio dell'EZLN hanno recuperato il
terreno - da dove erano stati cacciati dai rivali della Opddic il 21
gennaio - e durante l'alterco 12 di loro sono rimasti feriti, ma non si sa
quanti feriti ci siano dalla parte zapatista.
I due gruppi si contendono il possesso di Bolón Ajaw, situato nel
municipio autonomo Comandanta Ramona, che è una riserva ecologica nella
quale si trovano le cascate di Agua Azul ed un altro gruppo di cascate
ancora vergini di cui avevano cura le famiglie zapatiste tzeltales.
"Gli zapatisti ci hanno attaccato di sorpresa e le donne hanno dovuto
mettere uno steccato per tentare di fermarli, ma poi sono fuggiti
lasciandosi dietro otto compagni che non sappiamo dove si trovino ora", ha
raccontato Alberto López Urbina, membro della Opddic.
A sua volta, il segretario di Governo del Chiapas, Noé Castañón, ha
sollecitato le parti in conflitto a stabilire un tavolo di dialogo per
risolvere la disputa, ed ha segnalato - in un comunicato - che la
Segreteria di Pubblica Sicurezza e Protezione Cittadina ha inviato un
gruppo di donne poliziotte disarmate in missione di aiuto.
(Traduzione “Maribel” – Bergamo)
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LA SALUTE DI TUTTI, PER TUTTI

di Giampaolo, medico chirurgo 

 

Nel periodo compreso tra il novembre del 1983 e il dicembre del 1993, l’EZLN e le basi di appoggio comunitarie, organizzavano clandestinamente il movimento zapatista, utilizzando il metodo assembleare del consenso per prendere decisioni, porsi gli obiettivi della lotta e stabilire priorità.

 Libertà giustizia e democrazia rappresentano le idealità che spingono il movimento zapatista, salute ed educazione le necessità fondamentali per creare una reale autonomia.

 

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