Basi dell’EZLN liberano i 5 della Opddic

La Jornada – Giovedì 11 febbraio 2010


Basi dell’EZLN liberano i 5 della Opddic fermati ad Agua Azul
Questa la condizione del governo statale per dare soluzione al conflitto
nella zona


Ángeles Mariscal e Elio Henríquez. Tuxtla Gutiérrez, Chis., 10 febbraio.

 


La mattina di oggi, basi di appoggio dell’EZLN hanno liberato cinque
membri
dell’Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini
(Opddic)
che trattenevano da sabato dopo un incidente per la disputa della zona
delle cascate di Agua Azul, ha comunicato Noé Castañón León, segretario
di
Governo del Chiapas. 



Il funzionario ha ripetuto la versione di martedì scorso della Procura
Generale di Giustizia dello stato secondo cui "militanti zapatisti di
Oxchuc, Alan Sacjun, Salto del Tigre e Bachajón hanno aggredito elementi
della Opddic che sono lavoratori della cooperativa di questo centro
turistico", ed ha assolto questo gruppo da qualunque reato commesso durante
l’incidente in cui una persona è morta e più di 20 sono rimaste ferite. Gli
abitanti di Agua Azul "sono risultati negativi al test del guanto di
paraffina", ha precisato.
Inoltre, ha spiegato che in appoggio ai membri della cooperativa che
amministra le cascate di Agua Azul, nel villaggio si trova il personale
della Procura Generale di Giustizia e della Segreteria di Sviluppo Sociale
perché il governo vuole "migliorare la zona e renderla più attraente per il
turismo".
Ha chiarito che la liberazione degli abitanti di Agua Azul è avvenuta
grazie alla mediazione del Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las
Casas (Frayba), fatto che il governo ha posto come condizione per mantenere
la ricerca di una soluzione ai problemi della zona.
Dalla parte opposta, aderenti della Sesta Dichiarazione della Selva
Lacandona, riuniti nell’Altra Jovel, hanno denunciato che nell’ejido Bolón
Ajaw, municipio di Tumbalá, "gli abitanti sono perseguitati da anni da
altri indigeni che il governo ha organizzato ed armato come gruppi
paramilitari".
In un evento a sostegno delle comunità zapatiste, gli attivisti hanno
detto che uno di questi gruppi è la Opddic, organizzata per fare "il lavoro
sporco di picchiare e minacciare, facendo pressioni affinché la gente
abbandoni le sue terre. Non solo minaccia le basi di appoggio dell’EZLN, ma
tutti i contadini della regione che si oppongono ai progetti di strade e
turistici".

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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