-
Articoli recenti
- appello a sostegno del Copinh (HONDURAS) – FIRMATE
- FESTA LIBERTARIA ALLA LIBERA OFFICINA DI MODENA
- pubblicazione libro: “Tutti siamo indigeni!Giochi di specchi tra Europa e Chiapas”
- DESINFORMEMONOS – RIVISTA DI STRADA N. 16_ITALIANO
- Convocatoria incontro di formazione per gli accampamenti di osservazione in Honduras
Commenti recenti
Archivi
- Settembre 2013
- Giugno 2013
- Aprile 2013
- Marzo 2013
- Febbraio 2013
- Dicembre 2012
- Novembre 2012
- Ottobre 2012
- Settembre 2012
- Luglio 2012
- Giugno 2012
- Maggio 2012
- Aprile 2012
- Marzo 2012
- Febbraio 2012
- Dicembre 2011
- Novembre 2011
- Ottobre 2011
- Settembre 2011
- Agosto 2011
- Luglio 2011
- Giugno 2011
- Maggio 2011
- Aprile 2011
- Marzo 2011
- Febbraio 2010
Categorie
siti di informazione libertaria
- A rivista anarchica 0
- GASP-Gruppo d'Acquisto Sociale-Verona 0
- info-action portale d’informazione libertaria del nordest, Friuli Veniza Giulia, sito degli anarchici friulani, giulani e veneti 0
- PER LE NEWS SULLA RESISTENZA NO TAV 0
- sito della rete per l'educazione libertaria 0
- Unione Sindacale Italiana-AIT 0
siti di informazione sul chiapas
- comitato chiapas maribel-bergamo 0
- desinformemonos portale di informazione dell’america latina 0
- europaZapatista rete europea di coordinamento in solidarieta alla lotta zapatista 0
- frayba centro per i diritti umani di San Cristobal de Las Casas 0
- il blog del collettivo "Koman Ilel" (Mirada Colectiva) di San Cristobal de Las Casas 0
- indymedia-chiapas centro de medios indipendientes del sureste mexicano 0
- intervista ai genitori di Jyri Jyri, il giovane compagno finlandese ucciso in chiapas 0
- Radio Insurgente Radio Insurgente, La voz de los sin voz, voz del Ejército Zapatista de Liberación Nacional, transmitiendo desde las montañas del sureste mexicano 0
- radio zapatista 0
Meta
solidarietà Genova
Pubblicato in NOTIZIE, COMUNICATI, EVENTI, INIZIATIVE DALL'ITALIA
Commenti disabilitati su solidarietà Genova
i cattolici manifestano in Chiapas
La Jornada – Venerdì 25 novembre 2011
I cattolici manifestano in Chiapas contro le imprese minerarie, la militarizzazione, la violenza contro gli immigrati, l’uso degli ogm e l’inquinamento e chiedono la liberazione di Alberto Patishtán
Elio Henríquez. San Cristóbal de las Casas, Chis., 24 novembre. Con in testa i vescovi Felipe Arizmendi Esquivel ed Enrique Díaz Díaz, circa 8 mila cattolici hanno fatto un pellegrinaggio in questa città per manifestare contro lo sfruttamento minerario, la distruzione della natura, l’uso di transgenici, la militarizzazione, il consumo di droga, l’alcolismo e gli abusi contro gli immigrati.
Con striscioni, fiori, foglie di palma, croci, immagini religiose e bandiere, i cattolici hanno sfilato fino alla piazza della Cattedrale, dove si è svolta una messa di due ore con riti indigeni, durante la quale è stata chiesta la liberazione di Alberto Patihstán Gómez, in carcere da 10 anni, accusato di un’imboscata che provocò la morte di sette poliziotti e che un mese fa è stato trasferito nella prigione di Guasave, Sinaloa.
Durante l’omelia, Arizmendi Esquivel ha detto, facendo riferimento ad un passo della bibbia: “I leoni sono le imprese minerarie che con i loro progetti vogliono impadronirsi dei territori dei contadini, le autorità corrotte che si vendono e non difendono il bene delle comunità e quelli che si dedicano al disboscamento delle foreste (…), i grandi produttori di alcolici, le autorità che non applicano debitamente le leggi contro la corruzione”. I leoni sono anche “gli spacciatori, piccoli e grandi; i capi di cartelli ed i loro luogotenenti; quelli che estorcono e sequestrano per denaro; quelli che uccidono chi non eseguono i loro ordini criminali; quelli che catturano e maltrattano gli immigranti che arrivano da noi”.
Il pellegrinaggio al quale hanno partecipato i cattolici di 54 parrocchie della diocesi, è partito alle ore 10:00 da tre punti diversi della città sotto una leggere pioggerellina. (…)
“Siamo testimoni che alcuni programmi governativi creano dipendenza e povertà, e ci preoccupa che i cosiddetti ‘macroprogetti’, provenienti da interessi transnazionali, vogliono appropriarsi e controllare il territorio e le risorse naturali del nostro stato; in molte comunità questo provoca divisioni e scontri”. (…)
Pubblicato in NOTIZIE DAL CHIAPAS E DAL MONDO
Commenti disabilitati su i cattolici manifestano in Chiapas
iniziativa per la pace in Chiapas
La Jornada – Mercoledì 23 novembre 2011
ENRIQUE MÉNDEZ e ROBERTO GARDUÑO
La Commissione di Concordia e Pacificazione (Cocopa) presenterà al plenum della Camera dei Deputati l’iniziativa a favore della pace in Chiapas e per il riconoscimento dei diritti dei popoli indigeni. Per promuovere tale progetto si terranno tre forum che raccoglieranno l’opinione della società nella valle di San Quintín, in Bassa California; a Comitán, Chiapas, ed un terzo ancora da definire.
Jaime Martínez Veloz, rappresentante del governo dello stato del Chiapas nella Cocopa, sostiene che la questione indigena è ancora in sospeso nell’agenda politica nazionale e che non è possibile in alcun modo la trasformazione democratica dello Stato se non si include la voce e la partecipazione dei popoli indigeni.
“Le comunità zapatiste sono organizzate, vivono, lottano, lavorano e stanno aspettando una risposta positiva da parte delle istituzioni della Repubblica, perché quei popoli sono stati coinvolti in un processo in cui lo Stato messicano aveva offerto le condizioni e generato una legge che permettesse la nascita di un dialogo di questa natura”.
Martínez Veloz ha ricordato che l’ex presidente Ernesto Zedillo Ponce de León è responsabile di aver disatteso, dalla posizione di governo, il patto stabilito con gli indigeni le cui richieste non hanno fino ad ora ricevuto risposte.
“I forum che inizieranno il prossimo 11 dicembre saranno un punto di partenza per generare una nuova offensiva politica per la pace che faccia sì che questo Congresso dell’Unione riconosca quella che fino ad oggi è stata al margine dello Stato messicano: la questione indigena”.
José Narro Céspedes, membro della Cocopa, ha avvertito che a causa della mancanza di risposte alle istanze dei popoli indigeni nel paese, la possibilità di un sollevamento armato è latente.
“Molti settori esclusi dallo sviluppo nazionale che coinvolgono un numero sempre maggiore di popolazione, si mobilitano contro il governo, e credo che si stiano creando le condizioni affinché la gente opti per la via di una nuova sollevazione”.
Il deputato ritiene che tale minaccia sia su scala nazionale, per questo è necessario inviare segnali a favore della pace, del dialogo e degli accordi.
“Vicente Fox non ha mantenuto il suo impegno di rispettare gli accordi di San Andrés su diritti e cultura indigeni. A partire da Fox gli accordi di San Andrés hanno dormito il sonno dei giusti, ma questo non significa che il problema è risolto”.
Pubblicato in NOTIZIE DAL CHIAPAS E DAL MONDO
Commenti disabilitati su iniziativa per la pace in Chiapas
rilasciati due detenuti in sciopero della fame
La Jornada – Mercoledì 16 novembre 2011
ELIO HENRÍQUEZ
San Cristóbal de Las Casas, Chis. Questa notte sono stati liberati due degli otto indigeni che erano in sciopero della fame da 39 giorni nel Carcere N. 5 di San Cristóbal de las Casas. Fonti governative hanno comunicato che José Díaz López, oriundo di San Andrés Larráinzar, ed Andrés Núñez Hernández, di San Juan Chamula, sono stati rilasciati intorno alle ore 19, come risultato dell’impegno preso dalle autorità statali di rivedere i loro casi. I due tzotziles, membri solidali del ggruppo di detenuti denominato La Voz del Amate, aderente all’Altra Campagna, sono accusati di omicidio, pratica n. 095/2002, ed erano in prigione da più di nove anni. Díaz López, di 36 anni, e Núñez Hernández, di 39, insieme ad altri otto detenuti avevano partecipato allo sciopero della fame iniziato il 29 settembre scorso e che si è interrotto il passato 6 novembre, quando le autorità statali si sono impegnate a rivedere i loro casi.
Pubblicato in NOTIZIE DAL CHIAPAS E DAL MONDO
Commenti disabilitati su rilasciati due detenuti in sciopero della fame
guerra di Anonymous contro i narcos
La guerra di Anonymous contro i narcos messicani
Pubblicato in NOTIZIE DAL CHIAPAS E DAL MONDO
Commenti disabilitati su guerra di Anonymous contro i narcos
ringraziamenti de@ detenut@ in Chiapas
Lettera di ringraziamento de@ detenut@ in Chiapas
Carcere N. 5 San Cristóbal de Las Casa, Chiapas 13 novembre 2011
Compagn@ delle organización e collettivi della Comunità Internazionale
La voz del Amate, Voces Inocentes, detenuti Solidarios de la Voz del Amate, aderenti all’Altra Campagna dell’EZLN, vi mandiamo i nostri saluti combattivi ed un abbraccio forte a tutte/i e che Dio benedica voi, le vostre famiglie e tutti i vostri cari.
Compagne/i delle organizzazioni indipendenti e collettivi della comunità internazionale, per cominciare vogliamo ringraziarvi di cuore per i vostri sforzi e la solidarietà dimostrata per la nostra causa e durante il nostro sciopero della fame messo in atto per chiedere giustizia e la nostra libertà che ci è stato rubata dal malgoverno.
Anche se non abbiamo ottenuto politicamente niente, abbiamo invece ottenuto qualcosa di molto più grande di quello che immaginavamo, perché abbiamo il grande sostegno che voi ci avete offerto per chiedere insieme a noi la giustizia e la libertà. Noi qui abbiamo una gran voglia di continuare a lottare con coraggio e forza fino al raggiungimento dei nostri obiettivi. Non importano le contrarietà e gli oltraggi, li dobbiamo superare, perché noi siamo una grande famiglia, grande come le stelle che da molto lontano mandano il loro bagliore che è la solidarietà con le nostre lotte, l’uno con l’altro.
Compagne/i, non scoraggiatevi, non arrendetevi, ma siate coraggiosi, forti e con noi. Dal Chiapas, sudest del Messico, da questa trincea della nostra resistenza continueremo a lottare e resistere fino ad ottenere quello a cui aneliamo.
Per il momento questo è tutto compagne/i. Che Dio vi accompagni sempre e vi auguriamo di riuscire in ogni vostra attività. Che Dio vi Benedica.
Dove siete, ci saremo!
Dove siamo, ci sarete!
E se saremo uniti, la vittoria sarà nostra, oggi e sempre!
Fraternamente
Fraternamente
La Voz del Amate
Solidarios de la Voz del Amate
Voces Inocentes
Solidarios de la Voz del Amate
Voces Inocentes
Red contra la Represión Chiapas
(RvsR-Chiapas)
(RvsR-Chiapas)
Pubblicato in NOTIZIE DAL CHIAPAS E DAL MONDO
Commenti disabilitati su ringraziamenti de@ detenut@ in Chiapas
…solidarietà dall’Europa per i detenuti in Chiapas
La Jornada – Mercoledì 9 Novembre 2011
Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de Las Casas, Chis., 8 novembre. Dopo un mese, questa mattina è stato tolto il presidio dei familiari dei detenuti dell’Altra Campagna, in sciopero della fame da 39 giorni. Le famiglie indigene che erano accampate davanti alla chiesa di questa città dall’8 ottobre, hanno annunciato che proseguiranno la lotta per la liberazione dei “prigionieri politici”, “in altro modo”, dalle proprie comunità. Questo, due giorni dopo che i detenuti in sciopero della fame hanno interrotto il digiuno, ma non la protesta – come ha dichiarato oggi il loro portavoce, Pedro López Jiménez -, né la denuncia che il governo dello stato è stato sordo alle loro richieste che ritengono giuste.
Intanto, si susseguono le manifestazioni di solidarietà internazionale. Questo lunedì, l’ambasciata messicana in Svizzera e la presidentessa del Bundesrat, la socialdemocratica Micheline Calmy-Rey, hanno ricevuto una lettera di cittadini svizzeri, nell’abito di un’iniziativa prevista dalla legge elvetica, che chiede la liberazione immediata dei “prigionieri politici” che erano in sciopero della fame. Chiedono al governo svizzero di adoperarsi affinché il governo del Messico agisca “secondo gli accordi internazionali che ha firmato, per esempio, relativi alla pratica della tortura”.
Daniela Schicker, ex deputada del consiglio municipale di Zurigo, ha comunicato, a nome di questo gruppo che, inoltre chiedono che “le persone del governo messicano responsabili delle violazioni dei diritti umani e di crimini contro la popolazione siano portate davanti ad un tribunale internazionale e che si esiga a livello mondiale il risarcimento alle vittime di crimini di Stato in Messico”. Ed assicurarono: “Non tollereremo più in silenzio che il governo di quel paese presenti il Messico in Svizzera, senza vergogna, come una bella regione turistica, e nello stesso tempo violi i diritti umani in maniera crudele”.
Si chiede inoltre che gli affari con il Messico siano “messi in discussione” fino a che la situazione dei diritti umani non migliori. La lettera è stata accolta da deputati e funzionari federali della Svizzera, e nella sua versione in spagnolo sarebbe arrivata oggi a Los Pinos, alla Segreteria di Governo ed al palazzo di governo di Tuxtla Gutiérrez.Nel documento si dice: “Non possiamo fare affari e praticare il turismo con un governo come il messicano, e nello stesso tempo agire come se le violazioni costanti dei diritti umani e degli accordi internazionali, ed i crimini contro la popolazione, non abbiano niente a che vedere con gli affari ed il turismo col Messico”.
A Parigi, i collettivi francesi hanno realizzato una seconda protesta di fronte al consolato messicano. Ed un gruppo internazionale di studiosi ha solidarizzato con i detenuti ribadendo la richiesta di “sospensione della persecuzione e coazione contro chi, in maniera pacifica e degna, come i detenuti ingiustamente imprigionati, difendono il rispetto dei loro diritti elementari come detenuti, e la necessità di rivedere i loro processi piagati da irregolarità come tortura, false prove e processi senza la dovuta difesa processuale”.
Professori universitari e ricercatori di Argentina, Brasile, Stati Uniti, Messico e Spagna riconoscono la qualità umana di Alberto Patishtán, per la cui situazione si è pronunciata Amnesty International, e chiedono che sia rimandato in Chiapas (è stato trasferito in una prigione federale a Sinaloa) e rimesso in libertà. I detenuti per i quali si chiede la liberazione sono, oltre a Patishtán, Pedro López Jiménez, Rosario Díaz Méndez, José Díaz López, Alfredo López Jiménez, Alejandro Díaz Sántiz, Juan Díaz López, Andrés Núñez Hernández, Rosa López Díaz, Juan Collazo Jiménez ed Enrique Gómez Hernández.
Pubblicato in NOTIZIE DAL CHIAPAS E DAL MONDO
Commenti disabilitati su …solidarietà dall’Europa per i detenuti in Chiapas
blocco stradale degli indios dell’Altra Campagna
La Jornada – Martedì 8 novembre 2011
Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis., 7 novembre. A quasi 40 giorni di sciopero della fame, e di fronte alla sistematica assenza di risposte da parte del governo del Chiapas, i detenuti hanno deciso di sospendere l’azione per il rischio in cui erano le loro vite, ed il presidio dei familiari degli indigeni ha trasferito la sua protesta alle porte della prigione di questo municipio.
Oggi, a mezzogiorno circa, decine di indigeni hanno bloccato la strasa San Cristóbal-Ocosingo, di fronte al Carcere N. 5.
Su un grande striscione che occupava la carreggiata, dietro una linea di rami di pino, si riassume la domanda chiave: “Libertà immediata per i nostri prigionieri”.
Gli otto reclusi della Voz del Amate, Voces Inocentes e Solidarios de la Voz del Amate, aderenti all’Altra Campagna, hanno fatto sapere i motivi della loro nuova azione. Hanno decio ieri sera e questa mattina l’hanno resa pubblica. Ciò nonostante, il governo statale si è affrettato a diffondere la notizia lasciando intendere l’esistenza di un qualche accordo. Facciamo dire, per esempio, a Juan Collazo Jiménez, che partecipa alla protesta, che questa mattina è stato punito con la cella di isolamento, nudo, dal comandante della prigione di Motozintla, come ha denunciato suo padre, Salvador Collazo. “Adesso non sei più in sciopero”, gli hanno detto.
Il motivo per cui i detenuti hanno sospeso lo sciopero sono altre: “Per le complicazioni delle nostre condizioni di salute fisica dovute ai 39 giorni di sciopero della fame per esigere giustizia, mentre il governo ha ignorato le nostre richieste e le istanze del popolo, comunichiamo che ieri 6 novembre alle ore 20:00, a causa della gravità delle nostre condizioni di salute prima che si arrivasse all’irreparabile, abbiamo sospeso lo sciopero della fame, ma non vuole dire che desisteremo dalla lotta; al contrario, lotteremo con più forza fino a vincere questo sistema”.
E precisano: “Abbiamo desistito perché alcuni compagni stanno molto male ma non abbiamo sospeso lo sciopero della fame in cambio di quello che dice il governo, perché noi continueremo a lottare in vita, perché finché c’è vita ci sarà la possibilità di lottare per la giustizia e il benessere di tutti, ma non lo faremo come vorrebbe il malgoverno, continueremo invece ad esortare il governo ad intervenire al più presto per la nostra liberazione, per ridarci la libertà che ci il governo ci ha rubato”.
I reclusi del Carcere N. 5 insistono anche sulla liberazione di Collazo Jiménez ed Enrique Gómez Hernández, anche loro in sciopero a El Amate.
“Esortiamo inoltre il governo federale di Felipe Calderón Hinojosa ad agire per la liberazione immediata del compagno Alberto Patishtán Gómez, prigioniero politico della Voz del Amate”.
Infine, invitano le organizzazioni nazionali ed internazionali che li hanno appoggiati “a continuare a chiedere giustizia, perché la nostra lotta non è finita”.
Alle ore17 il blocco è stato tolto dagli stessi indigeni, che per tutto il giorno sono stati controllati, ad una certa distanza, dai veicoli della polizia statale e municipale, che non è intervenuta.
Questa notte, al presidio ancora in corso delle famiglie nella piazza della cattedrale, si discuteva sui passi da fare di fronte all’indifferenza del governo ed al “il tentativo di divisione che ha messo in atto annunciando di voler rivedere i casi di solo otto dei detenuti in sciopero, visto che sono 11; non cita Juan Collazo, Enrique Gómez né il professor Alberto Patishtán”.
Oggi è partita dal Chiapas per Guasave, Sinaloa, una commissione di familiari ed avvocati per fare visita al professore nella prigione federale, dove è in isolamento da due settimane fa, ha informato sua figlia Gabriela Patishtán Ruiz. http://www.jornada.unam.mx/2011/11/08/politica/020n1pol
Pubblicato in NOTIZIE DAL CHIAPAS E DAL MONDO
Commenti disabilitati su blocco stradale degli indios dell’Altra Campagna
audio e documento della fine dello sciopero della fame dei detenuti in Chiapas
Audio: denuncia FINE dello sciopero della fame dei detenuti in Chiapas
A 39 giorni dall’inizio dello sciopero della fame e digiuno i detenuti in Chiapas hanno deciso di sospendere lo sciopero della fame perché alcuni di loro erano sull’orlo dal subire danni fisici irreversibili, come diceva il bollettino medico della Squadra di Salute relativa ai prigionieri in sciopero della fame da 36 giorni: In conclusione, le condizioni di salute delle persone in sciopero della fame è critica. Non esistono ancora riscontri di danni organici, tuttavia stante l’attuale situazione, bisogna aspettarsi che si verifichino danni nella funzione renale che metterebbero gli scioperanti in una situazione di rischio immediato per la loro vita. La presenza di ipotermia e la perdita di più di 10 kg di peso di alcuni di loro sono segnali di allarme indicativi di una situazione critica. D’altra parte, l’intolleranza all’assunzione di zucchero e di liquidi complica la situazione poiché questo aggrava lo stato di disidratazione ed inanizione degli scioperanti.
Dopo la diffusione di questo bollettino le autorità statali non hanno più permesso alla Brigata di Salute di seguire la situazione degli scioperanti, cosa che ha messo in grave rischio la vita dei detenuti che, di fronte all’omissione del Governo dello Stato e del pericolo della propria vita, hanno deciso di sospendere lo sciopero della fame.
All’opinione pubblica
Ai mezzi di comunicazione statali, nazionali ed internazionali
Ai media alternativi
Agli aderenti all’Altra Campagna
Alla Sesta Internazionale
Alle organizzazioni indipendenti
Ai difensori dei diritti umani ONGs
La Voz del Amate, Voces Inocentes, Solidarios de la Voz del Amate aherenti all’Altra Campagna reclusi nel Carcere N. 5 di San Cristóbal de Las Casas, Chiapas.
Per le complicazioni delle nostre condizioni di salute fisica dovute ai 39 giorni di sciopero della fame per esigere giustizia, mentre il governo ha ignorato le nostre richieste e le istanze del popolo, comunichiamo che ieri 6 novembre alle ore 20:00, a causa della gravità delle nostre condizioni di salute prima che si arrivasse all’irreparabile, abbiamo sospeso lo sciopero della fame, ma non vuole dire che desisteremo dalla lotta; al contrario, lotteremo con più forza fino a vincere questo sistema. Abbiamo desistito perché alcuni compagni stanno molto male ma non abbiamo sospeso lo sciopero della fame in cambio di quello che dice il governo, perché noi continueremo a lottare in vita, perché finché c’è vita ci sarà la possibilità di lottare per la giustizia e il benessere di tutti, ma non lo faremo come vorrebbe il malgoverno, continueremo invece ad esortare il governo ad intervenire al più presto per la nostra liberazione, per ridarci la libertà che ci il governo ci ha rubato, così come chiediamo la liberazione del compagno Juan Collazo Jiménez che è in sciopero della fame nel Carcere N. 6 di Motozintla, e del compagno Enrique Gómez Hernández che si trova nella prigione di Motozintla e che sta praticando il digiuno; esortiamo inoltre il governo federale di Felipe Calderón Hinojosa ad agire per la liberazione immediata del compagno Alberto Patishtán Gómez, prigioniero politico della Voz del Amate. Infine, alle compagne, ai compagnia ed alle organizzazioni nazionali ed internazionali diciamo di continuare a chiedere giustizia, perché le nostre lotte non sono finite.
Fraternamente
La Voz del Amate
Voces Inocentes
Solidarios de la Voz del Amate
San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, 7 novembre 2011
*********************************************
Área de Sistematización e Incidencia / Denuncia Pública
Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de Las Casas A.C.
Calle Brasil #14, Barrio Mexicanos,
San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, México
Código Postal: 29240
Tel +52 (967) 6787395, 6787396, 6783548
Fax +52 (967) 6783551
Facebook: Chiapas Denuncia Pública
Twitter: chiapasdenuncia
Pubblicato in NOTIZIE DAL CHIAPAS E DAL MONDO
Commenti disabilitati su audio e documento della fine dello sciopero della fame dei detenuti in Chiapas
sospensione dello sciopero della fame di otto detenuti del carcere n°5 di San Cristobal
La Jornada – Lunedì 7 novembre 2011
ELIO HENRÍQUEZ
San Cristóbal de Las Casas, Chiapas., 6 novembre. Fonti ufficiali hanno comunicato che otto detenuti del Carcere N.5 di questo municipio, domenica notte hanno sospeso lo sciopero della fame iniziato il 29 settembre scorso per chiedere la loro liberazione.
Gli otto reclusi accusati di vari reati, hanno interrotto il digiuno dopo che le autorità penitenziarie si sono impegnate a rivedere i loro casi.
Lo sciopero della fame è stato sospeso alle ore 20:00, dopo che gli otto carcerati, aderenti all’Altra Campagna, hanno firmato un documento diretto al direttore della prigione, José Manuel Alarcón.
Nello scritto i reclusi chiedono che si dia seguito alla loro richiesta di rilascio, poiché arrestati ingiustamente.
La lettera è firmata da Rosa López Díaz, Andrés Núñez Hernández, Juan Díaz López, Rosario Díaz Méndez, Alfredo López Girón, Pedro Núñez Jiménez, Alejandro Díaz Santís e José Díaz Gómez.
Secondo queste fonti, terminata la protesta, i carcerati sono stati visitati dal personale medico della prigione che ha fornito loro frutta, avena, atole ed altri liquidi affinché recuperino le energie perse durante i 36 giorni di sciopero della fame.
I detenuti stessi hanno chiesto alle autorità della prigione di avere per la colazione brodo di fegato di pollo e di granchio, richiesta che sarà valutata dai medici della prigione.
Il presidio dei familiari dei detenuti da un mese di fronte alla Cattedrale di questa città è proseguito per tutta la notte ma, secondo l’impegno verbale degli otto indigeni che erano in digiuno, potrebbe essere tolto questo lunedì pomeriggio.
Pubblicato in NOTIZIE DAL CHIAPAS E DAL MONDO
Commenti disabilitati su sospensione dello sciopero della fame di otto detenuti del carcere n°5 di San Cristobal