iniziativa per la pace in Chiapas

La Jornada – Mercoledì 23 novembre 2011
ENRIQUE MÉNDEZ e ROBERTO GARDUÑO
La Commissione di Concordia e Pacificazione (Cocopa) presenterà al plenum della Camera dei Deputati l’iniziativa a favore della pace in Chiapas e per il riconoscimento dei diritti dei popoli indigeni. Per promuovere tale progetto si terranno tre forum che raccoglieranno l’opinione della società nella valle di San Quintín, in Bassa California; a Comitán, Chiapas, ed un terzo ancora da definire.
Jaime Martínez Veloz, rappresentante del governo dello stato del Chiapas nella Cocopa, sostiene che la questione indigena è ancora in sospeso nell’agenda politica nazionale e che non è possibile in alcun modo la trasformazione democratica dello Stato se non si include la voce e la partecipazione dei popoli indigeni.
“Le comunità zapatiste sono organizzate, vivono, lottano, lavorano e stanno aspettando una risposta positiva da parte delle istituzioni della Repubblica, perché quei popoli sono stati coinvolti in un processo in cui lo Stato messicano aveva offerto le condizioni e generato una legge che permettesse la nascita di un dialogo di questa natura”.
Martínez Veloz ha ricordato che l’ex presidente Ernesto Zedillo Ponce de León è responsabile di aver disatteso, dalla posizione di governo, il patto stabilito con gli indigeni le cui richieste non hanno fino ad ora ricevuto risposte.
“I forum che inizieranno il prossimo 11 dicembre saranno un punto di partenza per generare una nuova offensiva politica per la pace che faccia sì che questo Congresso dell’Unione riconosca quella che fino ad oggi è stata al margine dello Stato messicano:  la questione indigena”.
José Narro Céspedes, membro della Cocopa, ha avvertito che a causa della mancanza di risposte alle istanze dei popoli indigeni nel paese, la possibilità di un sollevamento armato è latente.
“Molti settori esclusi dallo sviluppo nazionale che coinvolgono un numero sempre maggiore di popolazione, si mobilitano contro il governo, e credo che si stiano creando le condizioni affinché la gente opti per la via di una nuova sollevazione”.
Il deputato ritiene che tale minaccia sia su scala nazionale, per questo è necessario inviare segnali a favore della pace, del dialogo e degli accordi.
“Vicente Fox non ha mantenuto il suo impegno di rispettare gli accordi di San Andrés su diritti e cultura indigeni. A partire da Fox gli accordi di San Andrés hanno dormito il sonno dei giusti, ma questo non significa che il problema è risolto”.
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