messico in fiamme. articolo di Matteo Dean al link.

http://matteodean.info/2011/04/22/messico-in-fiamme/

 

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…sempre su Bachajon

La Jornada – Giovedì 21 aprile 2011

Gli indigeni tzeltales non hanno autorizzato l’installazione del botteghino di ingresso unico alle Cascate di Agua Azul

Negato il ricorso agli indigeni dell’Altra Campagna

Hermann Bellinghausen. San Cristóbal de las Casas, Chis. 20 aprile. Mentre gli ejidatarios tzeltales di San Sebastián Bachajón insistono per la liberazione dei loro cinque compagni arrestati a febbraio, il governo statale oggi ha pubblicizzato l’installazione “congiunta” del botteghino di ingresso alle cascate degli ejidos di San Sebastián Bachajón e Agua Azul. Lo ha consegnato alla Commissione Nazionale delle Aree Naturali Protette, benché la finalità annunciata sia turistica, e l’ha fatto senza l’autorizzazione dell’assemblea ejidale di San Sebastián, grazie al quale il giudice settimo di Tuxtla Gutiérrez ha negato il ricorso degli indigeni dell’Altra Campagna contro questo botteghino sulle loro terre ejidali. Sul posto c’è ora una forte presenza di polizia e militari.

Gli ejidatarios denunciano la connivenza dei rappresentanti filogovernativi di entrambe gli ejidos e le autorità municipali di Chilón con gli assalitori e presunti narcotrafficanti, due dei quali questa settimana hanno ottenuto la liberazione con facilità, nonostante fossero stati catturati in possesso di droga, armi ed oggetti rubati.

Il 2 aprile, riferiscono i querelanti, sono stati catturati “due delinquenti” addoso ai quali sono stati trovati “20 chili sembra di marijuana, 6 armi a canna lunga calibro 22, una pistola calibro 38 ed articoli rubati”. Sono stati messi a disposizione delle autorità, “e poi è apparsa la giustizia”: l’agente ausiliare Manuel Gómez Sarago, il priista Juan Deara Demeza, il coordinatore della Fondazione Colosio, Manuel Jiménez Moreno, ed il consigliere comunale del municipio di Chilón, Sebastián Ruiz Álvaro. “Questi hanno negoziato la libertà dei delinquenti Julián Jiménez Morales e Pedro Silvano. Nonostante le prove evidenti, sono liberi”.

Gli ejidatarios dell’Altra Campagna denunciano: “Agua Azul è sempre più militarizzata con la presenza di soldati armati, agenti federali e della polizia preventiva. Non per proteggere i turisti, ma per controllare chi difende le proprie terre”. E confidano: “Speriamo che i turisti che visitano Agua Azul sappiano quello che sta succedendo. Dietro il panorama con la presenza dei poliziotti c’è la delinquenza, in complicità con membri di partito e filogovernativi, pieni di avarizia che vogliono impadronirsi delle nostre terre per darle al governo”.

Il governo statale e federale “ha manipolato i media ed i turisti”, dicendo che “siamo delinquenti, mentre i veri ladri e delinquenti sono del governo, esperti nel fabbricare reati, come nel caso dei cinque prigionieri politici arrestati il 3 febbraio, che sono ingiustamente sequestrati da questo malgoverno”.

Gli ejidatarios dell’Altra Campagna descrivono, “come un esempio per la società ed il popolo in generali”, diverse azioni criminali compiute sul tratto di strada per Agua Azul da quando il sito è occupato dai corpi di polizia federali e statali, circa da tre mesi. Il 24 marzo è stato assaltato un bus di turisti, maestri pensionati “sotto il naso dei poliziotti che non sono intervenuti”. Il 31 marzo hanno rubato un veicolo e della merce.

“Non siamo assassini, siamo un’organizzazione pacifica, ed abbiamo dimostrato molte volte che la nostra arma migliore è la nostra parola di uomini e donne che chiedono giustizia, democrazia e libertà nella presa delle nostre decisioni”, sostengono.

Denunciano la nuova strategia governativa contro di loro, sostenuta da un’organizzazione fantasma “creata” dal segretario di Governo, Noé Castañón León, “prodotto delle sue riunioni private con il commissario ufficiale Francisco Guzmán Jiménez, principale negoziatore della multinazionale responsabile dell’ondata di violenza, furti ed assalti in strada”.

Intanto, il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas ed il Movimento per Giustizia del Barrio di New York, annunciano una “dichiarazione mondiale di appoggio” ai tzeltales dell’Altra Campagna, nell’ambito delle cosiddette “Altre 5 Giornate di Azione Mondiale per i 5 di Bachajón”, dal 24 al 28 aprile. http://www.jornada.unam.mx/2011/04/21/index.php?section=politica&article=011n1pol

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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5 altri giorni per i 5 indigeni di Bachajon

Nell’ambito della Campagna “5 Altri Giorni di Azione Mondiale per i 5 di Bachajón”, que si svolgeranno dal 24 al 28 aprile, il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas e il Movimento per la Giustizia del Barrio, L’Altra Campagna New York, abbiamo redatto la seguente dichiarazione con l’idea di raccogliere firme di sostegno.

Vi chiediamo di inviare le vostre firme di appoggio, con nome e la denominazione della vostra eventuale organizzazione o collettivo e Paese, al più tardi entro il 28 aprile 2011, a questo indirizzo: movimientoporjusticiadelbarrio@yahoo.com

 

Dopo tale data vi trasmetteremo la dichiarazione con tutte le firme affinché tutti insieme le facciamo circolare diffusamente per chiedere la liberazione dei 5 prigionieri politici di Bachajón.

 

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Dichiarazione mondiale di appoggio agli indigeni tzeltales di San Sebastián Bachajón Aderenti all’Altra Campagna

 

In Chiapas gli investimenti per il turismo e le infrastrutture, nella logica di “sviluppo” governativo attraverso il progetto Centro Integralmente Pianificato Palenque (CIPP) che a sua volta fa parte del progetto più ambizioso denominato Mesoamérica (già noto come Plan Puebla Panama), sono una controversia cruciale contro la costruzione di alternativa di vita dei Popoli originari in Chiapas che lottano da molti anni per il riconoscimento della propria autonomia come popoli nel segno della libera determinazione, e che nella pratica esercitano il proprio processo autonomistico. Sono loro che storicamente preservano le risorse naturali ed il territorio in un equilibrio di rapporto razionale ed umano. In questa lotta di sopravvivenza si trova La resistenza civile delle e degli ejidatarios di San Sebastián Bachajón (SSB), aderenti a L’Altra Campagna della zona di Agua Azul, si inserisce in questa lotta per la sopravvivenza.

 

I Popoli che resistono in difesa dei propri diritti affrontano, da parte dei governi neoliberisti, numerose azioni che vogliono distruggere l’organizzazione ed il lavoro di costruzione di altri mondi possibili. Oggigiorno, il governo del Chiapas tiene arbitrariamente in carcere e sotto costante vessazioni e minacce, 5 ejidatarios di San Sebastián Bachajón dell’Altra Campagna, tutti innocenti dei reati di cui sono accusati, sono vittime del sistema giudiziario messicano corrotto, che obbedisce agli interessi degli investimenti nazionali ed internazionali. Questo sistema serve a reprimere e distruggere Popoli, organizzazioni o persone che non condividono gli interessi del governo neoliberista, che stanno causando stragi e morte di chi scommette su una vita in cui i diritti umani si sviluppino e si vivano in pienezza.

 

La repressione più recente subita dagli ejidatarios è del 9 aprile di 2011, quando circa 800 agenti della Polizia Statale Preventiva, Polizia Federale e Militari hanno sgomberato gli ejidatarios di San Sebastián Bachajón che ore prima avevano ripreso il controllo del botteghino di riscossione, lo stesso che era stato sottratto loro il 2 febbraio con un piano organizzato dal governo del Chiapas insieme agli ejidatarios “filogovernativi”. La regione di Agua Azul è il chiaro esempio in cui i governi statale e federale esercitano la forza dello Stato per lo storico saccheggio del territorio dei Popoli indigeni.

 

Per le innumerevoli violazioni dei diritti umani commesse contro gli ejidatarios di San Sebastián Bachajón, i collettivi, comitati, movimenti, organizzazioni sociali e società civile così ci pronunciamo:

 

1. Per il rispetto del diritto alla libera determinazione e all’esercizio della propria autonomia del Popolo tzeltal di San Sebastián Bachajón aderente a L’Altra Campagna, come stabiliti nel Trattato (No.169) sui popoli indigeni e tribali in paesi indipendenti; nella Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni e dagli Accordi di San Andrés Documento 1, 3. 1. Documento 2, II, IV, 2. 3.); Documento 3.1 (c d); Documento 1, Principio della nuova relazione 5.

 

2. Per il rispetto del diritto all’uso e sfruttamento delle proprie risorse naturali che, come Popoli originari hanno preservato nel corso dei secoli.  I quali sono riportati nel Trattato (No.169) su popoli indigeni e tribali in paesi indipendente art. 13.2; nella Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni; negli Accordi di San Andrés, 1.4 B. 2.; Documento 1, Principio della nuova relazione 2.

 

3. Per la liberazione immediata di: Jerónimo Guzmán Méndez, ejidatario dell’Altra Campagna; Domingo Pérez Álvaro, membro della Commissione di promozione dell’Altra Campagna; Juan Aguilar Guzmán, cassiere dell’Altra Campagna; Domingo García Gómez, membro del Comitato di Difesa dei Diritti Umani; Mariano Demeza Silvano, minorenne dell’Altra Campagna.

 

4. Per il ritiro immediato dei corpi di polizia e militari che tengono sotto assedio la zona dell’Ejido di San Sebastián Bachajón, precisamente gli accessi allo stabilimento balneare di Agua Azul che oggi è amministrato dai governi statale e federale.

 

Vi chiediamo di inviare le vostre firme di appoggio, con nome e la denominazione della vostra eventuale organizzazione o collettivo e Paese, al più tardi entro il 28 aprile 2011, a questo indirizzo: movimientoporjusticiadelbarrio@yahoo.com

 

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23 APRILE NO NUKE A CAORSO

Ciao a tutti e tutte,
il 23 aprile si avvicina!!
Vi invitaimo a partecipare a questo corteo pensato e organizzato dal coordinamento Una volta per tutte contro il nucleare a cui partecipano singoli e realtà organizzate che hanno deciso di opporsi in prima persona ai nefasti progetti nuclearisti dello Stato.
E’ il 25° anniversario della catastrofe di Chernobyl: una catastrofe che non appartiene al passato, nonostante 25 anni di negazionismo.
Sarà un corteo che esprimerà le molte ragioni di una sana e autentica opposizione al nucleare.
Vi invitaimo a partecipare affinchè si dia una risposta chiara e netta contro il nucleare (civile e militare, scorie…) e per dimostrare che la nostra vita e quella delle future generazioni non è in vendita.

Vi ricordiamo che scenderemo in piazza senza simboli e bandiere di partito, non sarà in alcun modo tollerata la presenza di fascisti e xenofobi.

Per seguire le moltissime iniziative informative contro il nucleare e la presentazione del corteo di Caorso:  www.autistici.org/controilnucleare
Info bus e come arrivare a Caorso: http://www.autistici.org/controilnucleare/?p=334

Assemblea permanente Una Volta per Tutte Contro il Nucleare- Milano-Saronno


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negato il ricorso agli indigeni dell’altra campagna

La Jornada – Giovedì 21 aprile 2011

Gli indigeni tzeltales non hanno autorizzato l’installazione del botteghino di ingresso unico alle Cascate di Agua Azul

Negato il ricorso agli indigeni dell’Altra Campagna

Hermann Bellinghausen. San Cristóbal de las Casas, Chis. 20 aprile. Mentre gli ejidatarios tzeltales di San Sebastián Bachajón insistono per la liberazione dei loro cinque compagni arrestati a febbraio, il governo statale oggi ha pubblicizzato l’installazione “congiunta” del botteghino di ingresso alle cascate degli ejidos di San Sebastián Bachajón e Agua Azul. Lo ha consegnato alla Commissione Nazionale delle Aree Naturali Protette, benché la finalità annunciata sia turistica, e l’ha fatto senza l’autorizzazione dell’assemblea ejidale di San Sebastián, grazie al quale il giudice settimo di Tuxtla Gutiérrez ha negato il ricorso degli indigeni dell’Altra Campagna contro questo botteghino sulle loro terre ejidali. Sul posto c’è ora una forte presenza di polizia e militari.

Gli ejidatarios denunciano la connivenza dei rappresentanti filogovernativi di entrambe gli ejidos e le autorità municipali di Chilón con gli assalitori e presunti narcotrafficanti, due dei quali questa settimana hanno ottenuto la liberazione con facilità, nonostante fossero stati catturati in possesso di droga, armi ed oggetti rubati.

Il 2 aprile, riferiscono i querelanti, sono stati catturati “due delinquenti” addoso ai quali sono stati trovati “20 chili sembra di marijuana, 6 armi a canna lunga calibro 22, una pistola calibro 38 ed articoli rubati”. Sono stati messi a disposizione delle autorità, “e poi è apparsa la giustizia”: l’agente ausiliare Manuel Gómez Sarago, il priista Juan Deara Demeza, il coordinatore della Fondazione Colosio, Manuel Jiménez Moreno, ed il consigliere comunale del municipio di Chilón, Sebastián Ruiz Álvaro. “Questi hanno negoziato la libertà dei delinquenti Julián Jiménez Morales e Pedro Silvano. Nonostante le prove evidenti, sono liberi”.

Gli ejidatarios dell’Altra Campagna denunciano: “Agua Azul è sempre più militarizzata con la presenza di soldati armati, agenti federali e della polizia preventiva. Non per proteggere i turisti, ma per controllare chi difende le proprie terre”. E confidano: “Speriamo che i turisti che visitano Agua Azul sappiano quello che sta succedendo. Dietro il panorama con la presenza dei poliziotti c’è la delinquenza, in complicità con membri di partito e filogovernativi, pieni di avarizia che vogliono impadronirsi delle nostre terre per darle al governo”.

Il governo statale e federale “ha manipolato i media ed i turisti”, dicendo che “siamo delinquenti, mentre i veri ladri e delinquenti sono del governo, esperti nel fabbricare reati, come nel caso dei cinque prigionieri politici arrestati il 3 febbraio, che sono ingiustamente sequestrati da questo malgoverno”.

Gli ejidatarios dell’Altra Campagna descrivono, “come un esempio per la società ed il popolo in generali”, diverse azioni criminali compiute sul tratto di strada per Agua Azul da quando il sito è occupato dai corpi di polizia federali e statali, circa da tre mesi. Il 24 marzo è stato assaltato un bus di turisti, maestri pensionati “sotto il naso dei poliziotti che non sono intervenuti”. Il 31 marzo hanno rubato un veicolo e della merce.

“Non siamo assassini, siamo un’organizzazione pacifica, ed abbiamo dimostrato molte volte che la nostra arma migliore è la nostra parola di uomini e donne che chiedono giustizia, democrazia e libertà nella presa delle nostre decisioni”, sostengono.

Denunciano la nuova strategia governativa contro di loro, sostenuta da un’organizzazione fantasma “creata” dal segretario di Governo, Noé Castañón León, “prodotto delle sue riunioni private con il commissario ufficiale Francisco Guzmán Jiménez, principale negoziatore della multinazionale responsabile dell’ondata di violenza, furti ed assalti in strada”.

Intanto, il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas ed il Movimento per Giustizia del Barrio di New York, annunciano una “dichiarazione mondiale di appoggio” ai tzeltales dell’Altra Campagna, nell’ambito delle cosiddette “Altre 5 Giornate di Azione Mondiale per i 5 di Bachajón”, dal 24 al 28 aprile. http://www.jornada.unam.mx/2011/04/21/index.php?section=politica&article=011n1pol

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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firme per la liberazione dei cinque prigionieri di Bachajon

Nell’ambito della Campagna “5 Altri Giorni di Azione Mondiale per i 5 di Bachajón”, que si svolgeranno dal 24 al 28 aprile, il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas e il Movimento per la Giustizia del Barrio, L’Altra Campagna New York, abbiamo redatto la seguente dichiarazione con l’idea di raccogliere firme di sostegno.

Vi chiediamo di inviare le vostre firme di appoggio, con nome e la denominazione della vostra eventuale organizzazione o collettivo e Paese, al più tardi entro il 28 aprile 2011, a questo indirizzo: movimientoporjusticiadelbarrio@yahoo.com

 

Dopo tale data vi trasmetteremo la dichiarazione con tutte le firme affinché tutti insieme le facciamo circolare diffusamente per chiedere la liberazione dei 5 prigionieri politici di Bachajón.

 

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Dichiarazione mondiale di appoggio agli indigeni tzeltales di San Sebastián Bachajón Aderenti all’Altra Campagna

 

In Chiapas gli investimenti per il turismo e le infrastrutture, nella logica di “sviluppo” governativo attraverso il progetto Centro Integralmente Pianificato Palenque (CIPP) che a sua volta fa parte del progetto più ambizioso denominato Mesoamérica (già noto come Plan Puebla Panama), sono una controversia cruciale contro la costruzione di alternativa di vita dei Popoli originari in Chiapas che lottano da molti anni per il riconoscimento della propria autonomia come popoli nel segno della libera determinazione, e che nella pratica esercitano il proprio processo autonomistico. Sono loro che storicamente preservano le risorse naturali ed il territorio in un equilibrio di rapporto razionale ed umano. In questa lotta di sopravvivenza si trova La resistenza civile delle e degli ejidatarios di San Sebastián Bachajón (SSB), aderenti a L’Altra Campagna della zona di Agua Azul, si inserisce in questa lotta per la sopravvivenza.

 

I Popoli che resistono in difesa dei propri diritti affrontano, da parte dei governi neoliberisti, numerose azioni che vogliono distruggere l’organizzazione ed il lavoro di costruzione di altri mondi possibili. Oggigiorno, il governo del Chiapas tiene arbitrariamente in carcere e sotto costante vessazioni e minacce, 5 ejidatarios di San Sebastián Bachajón dell’Altra Campagna, tutti innocenti dei reati di cui sono accusati, sono vittime del sistema giudiziario messicano corrotto, che obbedisce agli interessi degli investimenti nazionali ed internazionali. Questo sistema serve a reprimere e distruggere Popoli, organizzazioni o persone che non condividono gli interessi del governo neoliberista, che stanno causando stragi e morte di chi scommette su una vita in cui i diritti umani si sviluppino e si vivano in pienezza.

 

La repressione più recente subita dagli ejidatarios è del 9 aprile di 2011, quando circa 800 agenti della Polizia Statale Preventiva, Polizia Federale e Militari hanno sgomberato gli ejidatarios di San Sebastián Bachajón che ore prima avevano ripreso il controllo del botteghino di riscossione, lo stesso che era stato sottratto loro il 2 febbraio con un piano organizzato dal governo del Chiapas insieme agli ejidatarios “filogovernativi”. La regione di Agua Azul è il chiaro esempio in cui i governi statale e federale esercitano la forza dello Stato per lo storico saccheggio del territorio dei Popoli indigeni.

 

Per le innumerevoli violazioni dei diritti umani commesse contro gli ejidatarios di San Sebastián Bachajón, i collettivi, comitati, movimenti, organizzazioni sociali e società civile così ci pronunciamo:

 

1. Per il rispetto del diritto alla libera determinazione e all’esercizio della propria autonomia del Popolo tzeltal di San Sebastián Bachajón aderente a L’Altra Campagna, come stabiliti nel Trattato (No.169) sui popoli indigeni e tribali in paesi indipendenti; nella Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni e dagli Accordi di San Andrés Documento 1, 3. 1. Documento 2, II, IV, 2. 3.); Documento 3.1 (c d); Documento 1, Principio della nuova relazione 5.

 

2. Per il rispetto del diritto all’uso e sfruttamento delle proprie risorse naturali che, come Popoli originari hanno preservato nel corso dei secoli.  I quali sono riportati nel Trattato (No.169) su popoli indigeni e tribali in paesi indipendente art. 13.2; nella Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni; negli Accordi di San Andrés, 1.4 B. 2.; Documento 1, Principio della nuova relazione 2.

 

3. Per la liberazione immediata di: Jerónimo Guzmán Méndez, ejidatario dell’Altra Campagna; Domingo Pérez Álvaro, membro della Commissione di promozione dell’Altra Campagna; Juan Aguilar Guzmán, cassiere dell’Altra Campagna; Domingo García Gómez, membro del Comitato di Difesa dei Diritti Umani; Mariano Demeza Silvano, minorenne dell’Altra Campagna.

 

4. Per il ritiro immediato dei corpi di polizia e militari che tengono sotto assedio la zona dell’Ejido di San Sebastián Bachajón, precisamente gli accessi allo stabilimento balneare di Agua Azul che oggi è amministrato dai governi statale e federale.

 

Vi chiediamo di inviare le vostre firme di appoggio, con nome e la denominazione della vostra eventuale organizzazione o collettivo e Paese, al più tardi entro il 28 aprile 2011, a questo indirizzo: movimientoporjusticiadelbarrio@yahoo.com

 

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iniziative Libera Officina 22-23-24 Aprile

-Venerdì 22 aprile-
Ore 17 Mercato Biologico,
Ore 20 Cena/Assemblea,
-ore 22 rashomon(kheyre)+pol e le cronache di un perdente live feat laurea Niccolò e djset Aratro del Demonio!!!

Sabato 23
-ore 21.30
Contro la Repressione, Processi Brevi e Noia Generale…..
UN CONCERTO IMPERDIBILE!
Dalle ore: 21.30 aspettando una Pasqua di Sangue…….
-Strange Fear (HC Modena)
-MuD (HC Val Vibrata)
-Vibratacore (Post-HC Val Vibrata)
-Losco’s Brigade (HC Lecce)
-Bordello assicurato da 3 delle migliori Band del Sud Italia e dai Residenti Strange Fear.

Domenica 24
-ore 22.30
JAKINTA & More Fire Band + hashiscimmia & Gajamaica & Sà selecta
Francesco Iaquinta in arte “JAKINTA” sarà il protagonista di una serata all’insegna del reggae/raggamuffin!

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periodico anarquista

Les contamos que ya estamos difundiendo el último número de nuestro periódico.


Vecinos, compas, sale un número nuevo del periódico, en esta Villa española tan cascoteada, en esta Unión declarada zona roja, en este Malvín Norte y esta Curva tan y tan divididos. Entendemos que la cosa sigue jodida, en el incendio de Corrales fueron muchos los robos a los vecinos que desesperadamente sacaban las cosas de sus casas. Pero la solidaridad también se hizo presente en otros que dieron sus manos para ayudar. A una fuerza autoritaria que refleja la insolidaridad y el oportunismo se le opone otra, la de la solidaridad, la de los que están dispuestos a ayudar, a dar una mano.
A veces la cosa es difícil, los trabajadores de un taller que queda por Rousseau, protestando contra su patrón que les debe plata y mucho más, haciendo propaganda por eso taparon al lado de su taller la pintada que recordaba que hacía un año la policía de la 15 había matado a una persona de nuestro barrio. En ese muro no fue casualidad o descuido, deliberadamente lo taparon. Lo que hicieron, si lo piensan, es ponerse a unos posibles solidarios del barrio en el que están trabajando en contra. Es solo mirar para su ombligo. ¿Pensarán que Castillo va a dejar de viajar con el presidente para bajar a la Unión y darles su apoyo? Así pasa con esta división que se genera entre la gente, se pierde donde esta el verdadero enemigo.
“Ningún niño nace chorro” dicen unos muros por estos días, llegan al mundo libres para aprender, pero aprenden rápidamente muchas veces que no todos son tratados igual, que si sos de Pocitos tenés más ventajas, que unos tienen muchísimas casas y otros dos chapas en donde no dormir. A todo eso tenemos que seguir oponiéndole una fuerza basada en la solidaridad, en el mutuo apoyo, en la libertad, en la no resignación, en la claridad que despeja las pavadas que nos dicen los políticos y que lamentablemente repiten muchos otros. La vida es para ser vivida en y con libertad. Oponiéndole a las ideas de resignación otras que realcen nuestra confianza, nuestro orgullo. Mostrar que éste no tiene en verdad nada que ver con el negocio del fútbol o con que hayamos hace tiempo cambiado de amos. Hace tiempo se fueron los españoles pero después vinieron patrones criollos…
Es terrible como nos quieren vender el bicentenario, festejen uruguayos, la explotación continúa, la vida no nos pertenece, la tierra esta amenazada por la codicia que paga y sostiene a las grandes empresas dueñas de todo. Y esas, lo saben bien los patrones, están más allá de los patriotismos, de las fronteras impuestas por las que a veces están dispuestas a matarse las personas.
Nosotros no aceptaremos jamás esas fronteras que generan tanto odio. El amor a la tierra en donde uno hace su vida, en donde le han pasado tantas cosas es lógico y no puede estar mal, pero acotar ese amor a las fronteras políticas es verdaderamente absurdo.
Muchas cosas pasan en este mundo tan golpeado, la última más terrible, además de los conflictos armados, es la amenaza y el desastre nuclear en Japón. Las empresas aseguraron las plantas nucleares para un sismo de grado 7 y vino uno de 8, ahora miles y miles de personas pueden sufrir la mayor catástrofe de sus vidas. Así funciona la lógica de los negocios. Solo un mundo absurdo de puro consumo exige esas cantidades inmensas de energía para las que hicieron las plantas.
En Montevideo continúa la represión, la Intendencia con sus botones golpearon y arrestaron a cuatro artesanos y la “inteligencia” del Estado arrestó a cuatro compañeros del sindicato del Taxi. La represión es el lenguaje del Estado, la rebelión es el nuestro.
Para terminar y porque nos toca de cerca queremos no olvidarnos de los compañeros que ferozmente mantienen en Chile su huelga de hambre. Esos anarquistas palpitan en estas páginas, porque todo lo que hacemos es por la misma libertad. Ojalá hubiera siempre más, más libertad, menos cárceles, más rebeldía, menos explotación, más anarquía…

 

 

Algunos anarquistas del barrio.

El periódico lo podés conseguir en:


– Puesto de difusión en la feria de Malvin, Plaza Delmira Agustini.
Sábados, a partir de las 10:00 hs. hasta las 14:00 hs.
– Puesto de difusión en el Parque Bellán.
Viernes, a partir de las 18:00 hs.
– Puesto de difusión en la feria del Cerro (China y Vizcaya).
Domingos, a partir de las 10:00 hasta las 14:00 hs.
– Biblioteca Anarquista del Cerro (Chile y Viacaba).
Lunes (de 18:00 hs. a 21:00 hs) y miércoles (de 17:00 hs. a 21:00 hs.).
– O sino se puede descargar desde acá clickeando sobre la tapa.

 

También lo podés conseguir en algunos quioscos de 8 de Octubre.


– 8 de Octubre y Habana (en la esquina de Cutcsa).
– 8 de Octubre y Felix Laborde (frente a la farmacia).
– 8 de Octubre y Lindoro Forteza (frente al bar Santorini).
– 8 de Octubre y Gobernador Viana (frente al Banco).
– 8 de Octubre y Comercio.

 

 

http://periodicoanarquia.wordpress.com

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denuncia della jbg realidad

La JBG avverte Sabines: “ci scapperà il morto”

Gli zapatisti chiedono la liberazione dell’indigeno di Monte Redondo “accusato falsamente”

HERMANN BELLINGHAUSEN

San Cristóbal de las Casas, Chis., 19 aprile. La giunta di buon governo (JBG) Hacia la esperanza, della zona selva di frontiera, con sede a La Realidad, denuncia che Patricio Domínguez Vázquez, base di appoggio dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), è stato aggredito nella sua proprietà ejidale a Monte Redondo (Frontera Comalapa) dalle autorità ejidali, accusato di falsi reati, sequestrato e consegnato all’agente del Pubblico Ministero (MP) Ángeles Daniel Zúñiga Ballinas, che ha immediatamente stabilito il suo arresto nella prigione di Motozintla. La JBG chiede la liberazione immediata del detenuto zapatista.

La giunta riferisce che martedì scorso, 12 aprile, alle ore 9, nella piantagione di caffé di Domínguez Vázquez, sono arrivate le autorità ejidali Emar Sánchez Carrillo, Hernán de León Osorio, Miguel de León, Óscar Méndez Robledo ed i poliziotti Emar Vázquez Méndez, Orbe Pérez Aguilar, Paco Vázquez ed altre persone. Il contadino zapatista “stava potando le sue piante, quando le autorità sopracitate gli hanno strappato la legna, l’hanno afferrato e portato in prigione, e l’agente municipale aveva portato Gilberto Vázquez Velásquez con la sua motosega che ha tagliato Otto alberi sul terreno di Patricio; poi hanno portato la legna nel cortile ed hanno accusato il nostro compagno di aver abbattuto gli alberi, ed hanno scattato delle foto”.

La JBG conferma i fatti. Anche che ore dopo “il commissario ha convocato una riunione con gli abitanti dell’ejido e ci sono andate solo 40 persone”, quando a Monte Redondo ci sono 600 famiglie. Il piccolo gruppo ha deciso di “bruciare la casa del compagno”. Hanno scritto un verbale ma la maggioranza dei presenti si è rifiutata di firmarlo perché “non era d’accordo”.

Domínguez Vázquez è stato imprigionato la stessa sera del giorno 12 nella presidenza municipale di Frontera Comalapa, “senza poter comunicare con la sua famiglia”, ed il 14 è stato portato nella prigione di Motozintla.

La JBG cita aggressioni e rapine precedenti contro gli zapatisti dell’ejido. Le “barbarie” che compiono le autorità di Monte Redondo sono: “furto dei beni dei nostri compagni, come caffè, matasse di filo di ferro, legna; accuse false, come gli alberi che loro stessi tagliano; minacce, come fa la dottoressa Zúñiga Ballinas, e le minacce (dei rappresentanti ejidali) di bruciare la casa e cacciare i compagni”.

Queste “provocazioni” sono appoggiate dal presidente municipale David Escobar e dai governi statale e municipale: “È una vergogna dei tre livelli di governo, insieme alle autorità ejidali corrotte e di alcune persone di Monte Redondo… che non hanno umanità, non sono capaci di capire quello che fanno”. La JBG considera tutto questo “una vera ingiustizia”.(…)

Per “molti anni”, le basi zapatiste sono state vittime di sgombero, ingiuste incarcerazioni, furti di mais, fagioli, caffè e frutta, oltre a non poter più lavorare in pace da tempo”. La JBG, che si trova nel caracol Madre de los caracoles del mar de nuestros sueños, dichiara che non tollererà più queste azioni. “Noi amiamo la terra, perché di lei viviamo, la curiamo, la lavoriamo e la difendiamo. Il governatore Juan Sabines Guerrero deve sapere che qui ci scapperà il morto, ma da parte dei filogovernativi provocatori, non dei nostri compagni zapatisti. Se Sabines non farà niente al riguardo, sarà loro complice”.

La JBG accusa delle “aggressioni e provocazioni” contro le basi di appoggio zapatiste del municipio autonomo Tierra y Libertad le autorità ejidali ed i poliziotti di Monte Redondo, tutti affiliati ai partiti Azione Nazionale, della Rivoluzione Democratica e Verde Ecologista, cos’ come il Pubblico Ministero Zúñiga Ballinas. http://www.jornada.unam.mx/2011/04/20/index.php?section=politica&article=015n2pol

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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assassinio leader ecologista

PROCESO – mercoledì 20 aprile 2011

In Guerrero assassinato il leader ecologista Javier Torres Cruz

Gloria Leticia Díaz

Città del Messico, 19 aprile (apro).- Il leader campesino Javier Torres Cruz, uno dei testimoni che denuncio alla Procura Generale di Giustizia del Distretto Federale il cacicco e presunto narcotrafficante Rogaciano Alba Álvarez quale responsabile intellettuale della morte dell’attivista Digna Ochoa y Plácido, è stato assassinati nella sierra del Petatlán.

Dirigente dell’Organizzazione dei Contadini Ecologisti della Sierra del Petatlán e Coyuca de Catalano (OCESP), Torres Cruz viveva nascosto dopo che nel dicembre del 2008 era stato fermato ad un posto di blocco militare dove fu bendato e picchiato e per poi essere consegnato da soldati del 19 Battaglione di Fanteria ad un gruppo di persone armata, presunti sicari al servizio di Alba Álvarez.

Torres Cruz riuscì a scappare dai suoi rapitori e denunciare i militari davanti alle commissioni dei diritti umani di Guerrero e nazionale, così come alle organizzazioni internazionali.

In un comunicato, il Comitato Contro la Tortura e l’Impunità (CCTI) e L’Ufficio per lo Sviluppo Comunitario (Tadeco) informano che lunedì 18, il leader campesino ha subito un’imboscata nella sierra del Petatlán “da parte di sicari al servizio di Rogaciano Alba Álvarez”, processato per criminalità organizzata nel carcere messicano di massima sicurezza di La Palma.

Secondo Tadeco e CCTI, il leader ecologista è stato crivellato di colpi da sicari identificati come “los Arreolas“, vicini ad Alba Álvarez, mentre si dirigeva nella comunità Puerto de la Mosca, a trovare i suoi figli. Nell’imboscata è rimasto ferito suo fratello Felipe Torres.

Torres Cruz, secondo le ONG, contava su misure cautelari dettate dalla Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) nell’agosto del 2009, ma queste, in maniera dolosa, “non gli sono mai state garantite”. http://www.proceso.com.mx/rv/modHome/detalleExclusiva/90437

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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