premio “Traiettoria Umana” ad Ernesto Zedillo

Comunicato tradotto anche in inglese e tedesco in riferimento al premio “Traiettoria Umana” conferito ad Ernesto Zedillo.

 

All’attenzione della Fondazione Cristóbal Gabarrón,

 

 

Ci rivolgiamo a Voi per esprimere la nostra opinione rispetto la concessione del premio “Traiettoria Umana” 2011, assegnato recentemente all’ex presidente messicano Ernesto Zedillo Ponce de León.

 

Di seguito, come informazione sulla gestione presidenziale di Ernesto Zedillo, riassumiamo brevemente la politica repressiva specificatamente adottata nello stato del Chiapas, nonostante ci siano differenti situazioni che, insieme a quanto spiegato di seguito, potrebbero essere presentate per dare un giudizio politico.

 

Rispetto al nostro modo di vedere e conoscere la situazione sociale, politica ed economica del Messico, sia nel periodo in cui fu presidente Zedillo, sia attualmente, consideriamo l’analisi presentata come “Traiettoria Umana” dell’ex presidente e poi sbandierata per renderlo meritevole del riconoscimento, oltre ai fatti storici a cui ha partecipato, quanto meno incongruenti.

 

Durante il periodo della presidenza di Carlos Salinas de Gortari (1988 – 1994), Ernesto Zedillo fu un personaggio chiave nell’imposizione di riforme e politiche sociali che condannarono la popolazione già disagiata ad affondare sempre più nella povertà. All’inizio dei suoi sei anni di presidenza, una delle crisi economiche più devastanti che abbia subito il paese colpì migliaia di persone.

 

Successivamente, Ernesto Zedillo si proclamò salvatore dell’economia messicana decretando che il pagamento del debito bancario sarebbe avvenuto con l’utilizzo del denaro delle casse pubbliche.

 

Per l’argomento di aver iniziato il risanamento e il recupero dell’economia, l’ex presidente Zedillo è stato riconosciuto e lodato da parte degli organismi economici mondiali, scuole d’impresa e multinazionali, però, dentro e fuori dal Messico, noi, cittadini e cittadine coscienti, non abbiamo dimenticato i danni generati durante il suo governo.

 

Oltre ai problemi economici, generati principalmente dalle politiche imposte dal Fondo Monetario Internazionale – organismo in cui, nei mesi scorsi, pretendeva candidarsi come direttore generale – , Zedillo, ha avuto la possibilità, ma non l’ha colta, di dare efficacia e compimento alle esigenze e necessità degli indigeni e indigene del Chiapas che, nonostante siano da secoli tenuti nell’invisibilità, sono organizzati in resistenza e rappresentati dall’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.

 

Fu all’inzio del suo mandato presidenziale quando cominciò il dialogo tra EZLN e governo federale; il gruppo ribelle convocò previamente tutti gli interlocutori interessati della società civile per stabilire i punti salienti della negoziazione che poi furono presentati al tavolo di trattativa con il governo e successivamente chiamati “ Accordi di San Andrés”, costituendo di fatto una base giuridica alla proposta di riforma costituzionale che, tra le altre cose riconosceva l’autonomia di fatto e di diritto dei popoli indigeni. Ernesto Zedillo, massimo responsaboile del Governo Messicano, non rispettò gli Accordi di San André, al contrario, il Senato, approvò una riforma costituzionale che ignorava quanto precedentemente pattuito.

 

In risposta, le comunità indigene non riconobbero la legge imposta, chiusero le comunicazioni con il governo messicano e, come espressione di disobbedienza civile pacifica, crearono i municipi autonomi, che da una parte importante della cittadinanza, ricercatori, scrittori e giornalisti critici, fu la conferma dell’incapacità e indisposizione del governo messicano ad ascoltare e attendere le esigenze della popolazione.

 

 

22 Dicembre 1997, Acteal, Chiapas.

 

 

Secondo l’informazione del Centro di Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas (Frayba), mentre i rappresentanti del governo messicano stavano dialogando per un processo di pace, l’esercito cominciò a implementare, per ordine dell’esecutivo, una strategia controinsurrezionalista nominata “guerra di bassa intensità”. La strategia prevedeva l’addestramento di gruppi armati che operassero all’interno delle comunità indigene per svolgere il “lavoro sporco” e far in modo che gli attacchi apparissero in realtà come conflitti intercomunitari, come pure, creare una propaganda con l’obbiettivo di screditare qualsiasi informazione che incrimini le azioni del governo.

 

Come conseguenza delle continue minacce agli abitanti delle comunità indigene da parte dei gruppi paramilitari si produsse un timore diffuso tra la popolazione che portò a un movimiento migratorio nel territorio di circa 9.000 persone. La riubicazione territoriale massiva produsse come risultato l’accentuarsi delle minacce oltre all’insediamento di varie divisioni militari all’entrata delle comunità, molte delle quali permangono tuttora.

 

 

Il 22 dicembre del 1997, un gruppo di indigeni tsotsiles equipaggiati con armi di grosso calibro assassinarono 45 persone (18 donne adulte, cinque delle quali in gravidanza fino al 7° mese di gestazione; 7 uomini adulti; 16 donne minori di età, tra gli 8 mesi e i 17 anni; 4 bambini tra i 2 e i 15 anni di età) e ne ferirono altre 26, per la maggior parte minori, provocando in vari casi lesioni permanenti.

 

Le persone attaccate si erano rifugiate nella comunità di Acteal per sfuggire alle continue aggressioni perpetrate da parte di gruppi armati che bruciavano case e coltivazioni oltre a rubare le pertinenze delle familie. Erano completamente disarmate. Secondo quanto riferito da testimoni oculari, l’attacco fù eseguito da circa 90 persone ed il fatto che una postazione operativa mista (militare, giudiziaria e di sicurezza pubblica) si trovasse a soli 200 metri di distanza è motivo per giustificare l’opinione che individua una responsabilità diretta dello stato messicano.

 

Il fatto che nessun funzionario di alto rango, come l’ex presidente Zedillo e i vertici militari – il primo autore intellettuale ed i secondi complici materiali del massacro -, sia stato investigato, viene inteso dalle comunità indigene come un segnale di impunità per gli assassini; la maggior parte dei responsabili materiali del massacro, dopo essere stati arrestati successivamente ai fatti, sono stati recentemente scarcerati e posti in libertà.

 

Per le organizzazioni di Diritti Umani vincolate con il Chiapas, per la società civile organizzata sia a livello nazionale che internazionale, è chiaro che la “traiettoria umana” di Ernesto Zedillo, rispetto a benefici e sviluppo apportati alla società messicana, è quantomeno questionabile e consideriamo che dovrebbe analizzarsi da un punto di vista meno acritico.

 

Distintamente.

 

 

Grupo de Apoyo a la Zona Costa de Chiapas.

Mexicanxs en Resistencia desde Barcelona.

Adherentes a La Zezta Internacional

Conexión de Recursos para la Acción Comunitaria (CRAC)

Educación para la Acción Crítica (EdPAC)

Grupo de investigación en DDHH y Sostenibilidad Catedra UNESCO en Sostenibilidad

Producciones Informativas Nube Roja

Movimiento Ciudadano de Mexicanos en Barcelona.

Personas a título individual.

 

 

 

 

 

 

 

To the attention of Fundación Cristóbal Gabarrón,

 

 

 

We address to you to manifest our opinion about the prize ‘Trayectoria Humana’ 2011,

 

recently given to Mexico’s ex-president Ernesto Zedillo Ponce de León.

 

 

 

Next, we resume in a concise manner, some information related with the presidential

 

administration of Ernesto Zedillo, specifically about the repressive politics in the southern state of Chiapas, although there are several cases that could be presented in an impeachment, along with the presented herein.

 

 

 

According to our view and knowledge of the social, political and economic situation in

 

Mexico, both during the government period of Zedillo and nowadays, we think that the

 

treatment given to Zedillo about his ‘Human trajectory’ when compared to the real historic facts is at least, inconsistent.

 

 

 

During the presidential term of Carlos Salinas de Gortari (1998 -1994), Ernesto Zedillo

 

was a relevant actor in the imposition of social reforms that sentenced the poorest population to profound poverty conditions. At the start of his six-years period, thousands of people were left in the streets because one of the most critical economic crisis suffered in the country. Ernesto Zedillo was self-proclaimed as the saviour of the mexican economy by announcing that the payment of the debt generated by the banks must be paid with public money.

 

Ex-president Zedillo has been praised by the world economic organizations, business

 

schools, and transnational corporations for being the leader in the cleaning and recovery of the mexican economy, although both inside Mexico and abroad, we the consciousness citizens, do not forget all the damaged provoked during his presidential term.

 

 

 

Beside the economic problems, generated mainly by the impositions from the

 

International Monetary Fund –organization which he was intending to run as secretary general-, Zedillo had the option to respond to the demands of the indigenous peoples from Chiapas, invisibilized from centuries but in resistance, and represented by the Zapatist nacional Liberation Army (EZLN, Ejército Zapatista de Liberación Nacional) In the beginnings of his presidential term, dialogues between EZLN and the government were established, the rebel group requested the to interested groups of all the civil society in organizing discussion forums, which resulted in the proposals presented in the dialogues with the government, finally named ‘Los Acuerdos de San Andrés (San Andrés Accords), which finally originated a juridical base for the proposal of constitutional reform, that included among other concepts, the autonomy of the indigenous peoples. Ernesto Zedillo, head of the mexican government, did not respect the Acuerdos de San Andrés, on the contrary, the Senate of Mexico, approved a constitutional reform that ignored the previously agreed accords.

 

 

 

In response, the rebel indigenous communities did not recognize the imposed law, they

 

shut the communications with the government, and created the autonomous municipalities, an expression of pacific civic disobedience, what meant, for an important part of the civil society, social researchers, writers, and critic journalists, a confirmation of the incapacity from the government to listen and to attend to the people.

 

 

 

December, 22th, 1997, Acteal, Chiapas.

 

 

 

According to information provided by the Human Rights Centre Fray Fray Bartolomé

 

de Las Casas (Frayba), while the representatives from the mexican government were at the

 

dialogues to conceal a peace process, the mexican army started, ordered by the federal

 

government, strategies of contra-insurgence described as a ‘low intensity war’. Theses strategies involved the training of armed groups at the same indigenous communities for doing the ‘dirty work’ and in this manner make the appearance the attacks as intra and inter communitarian conflicts, also accompanied by the publication of propaganda with the objective of discrediting information that criminalized the actions of the government.

 

 

 

The fear provoked as a consequence of the continuous harassment to the communities

 

inhabitants by the paramilitary groups, left about 9.000 people displaced. The massive

 

rearrangements of the population meant several threats and the installation of military camps at the entrance of the communities, many of those still open nowadays.

 

 

 

In December the 22nd of 1997, a group of tsotsil indigenous highly armed, shoot and

 

killed 45 people (18 women, five of them were about seven months pregnant, 7 adult men, 16 girls between the ages of 8 months and 14, four boys aged between 2 and 15 years old) and injured 26 other, mainly under aged, some with permanent injuries.

 

 

 

The attacked people were refugees in the community of Acteal because of the continued

 

harassment from the armed groups that burned down houses and crops, and their belongings were stolen. They were completely unarmed. According to witnesses, the attack was made by about 90 people, and the fact that 200 meters away there was a mixed operation checkpoint (military, judicial and public security forces) has reinforced the opinions that point to a direct responsibility of the mexican government.

 

 

 

The fact that not a single high officer from the government has been investigated, as the

 

ex-president Zedillo or the military commanders –the first one as the crime mastermind, and the seconds as accompliances in the killings- let the indigenous communities in the understanding that the murders have been kept unpunished, as a matter of fact, nowadays most of the perpetrators of the slaughter, then detained, have been freed recently.

 

 

 

For the Human Rights organizations that are linked to Chiapas, as for the organized

 

civil society both at national and international level, is clear that the human trajectory of Ernesto Zedillo in the means of benefits or advances for the civil society in Mexico is arguable and we consider that this trajectory may be analyzed from a less uncritical perspective.

 

 

 

Sincerely,

 

Grupo de Apoyo a la Zona Costa de Chiapas.

 

Mexicanxs en Resistencia desde Barcelona.

 

Adherentes a La Zezta Internacional

 

Conexión de Recursos para la Acción Comunitaria (CRAC)

 

Educación para la Acción Crítica (EdPAC)

 

Grupo de investigación en DDHH y Sostenibilidad Catedra UNESCO en Sostenibilidad

 

Producciones Informativas Nube Roja

 

Movimiento Ciudadano de Mexicanos en Barcelona.

 

Zapateando, medios libres, Xalapa, Ver., México.

Personas a título individual.

 

 

 

An die Stiftung Cristóbal Gabarró,

 

 

 

Wir wenden uns an Sie, um unsere Meinung über die Verleihung des Preises “Trayectoria Humana” 2011 zu äussern, der vor kurzem dem ehemaligen Präsidenten Mexicos, Ernesto Zedillo Ponce de León verliehen wurde.

 

 

 

Anschließend werden kurz und klar Informationen, die mit der Präsidentschaft von Ernesto Zedillo zu tun haben, ins besonderem mit seiner unterdrückender Politik in der südlichen Region Chaiapas, zusammengefasst, obwohl es mehrere Fälle gibt, die neben dem anschliessend erklärten, vor ein politiches Gericht gebracht werden könnten.

 

 

 

Unsere Weise die soziale, politische und wirtschaftliche Lage Mexicos zu sehen und zu kennen, sowohl während der Präsidentschaft Zedillos als auch zur Zeit, bringt uns dazu, zu überdenken, dass der Standpunkt des ehemaligen Präsidenten bezüglich des Preises “Trayectoria Humana”, der öffentlich ausgerufen wurde indem man ihn für den Preis und die historischen Ereingnisse, bei denen er mitgemacht hat, gelobt hat, unvereinbar ist.

 

 

 

Während der Präsidentschaft von Carlos Salinas de Gortari (1998-1994), war Ernesto Zedillo eine sehr wichtige Figur bezüglich der Einführung von Reformen und Sozialpolitischen Maßnahmen, die dafür sorgten, dasss die meist benachteiligte Bevölkerung mehr und mehr unter Armut lit. Am Anfang der sechs Jahre langen Präsidentschaft, landeten aufgrund einer der schlimmsten Wirtschaftskriesen, die dieses Land je erlebt hat, tausende Personen auf der Strasse. Danach ernannte sich Ernesto Zedillo zum Retter der mexikanischen Wirtschaft indem er anordnete, dass man die Bankschuld mit Geld der Staatskasse zahle.

 

 

 

Mit dem Argument, dass er die Gesundung und Erholung der Wirtschaft ins Laufen gebracht habe, wurde der ehemalige Präsident Zedillo weltweit von den Wirtschaftsorganisationen, Wirtschaftsuniversitäten und transnationalen Firmen dafür gelobt. Innerhalb und ausserhalb Mexikos jedoch, vergessen wir als bewusste Bürger und Bürgerinnen nicht die während seiner Regierung verursachten Schaden.

 

 

 

Abgesehen von den wirtschaftlichen Problemen, die hauptsächlich wegen der politischen Maßnahmen des Internationalen Währungsfonds verursacht wurden – wo er sich vor einigen Monaten als Direktor bewerben wollte-, hatte Zedillo die Möglichkeit, die Forderungen der Indios Chiapas auzuführen, die seit Jahrhunderten unsichtbar gemacht werden aber Widerstand leisten und durch das Ejército Zapatista de Liberación Lacional (EZLN) vertreten werden, aber er tat es nicht.

 

 

 

Am Anfang seiner Präsidentschaft kamen das EZLN und die föderale Regierung zum Gespräch. Die rebellische Gruppe machte einen Aufruf an alle Interessierten der Gesellschaft, um Foren zu bilden. Das Ergebniss wurde beim Gespräch mit der Regierung bekannt gegeben und wurde “Die Abkommen von San Andrés” genannt. Diese Abkommen gaben dem Vorschlag der Verfassungsreform eine rechtliche Basis, die unter anderem die Selbstverwaltung und Unabhängigkeit der Indio Gemeinschaften anerkannte. Ernesto Zedillo, die wichtigste Figur der mexikanischen Regierung, respektierte die Abkommen von San Andrés nicht. Im Gegenteil, das mexikanische Senat billigte eine Verfassungsreform, die diese Abkommen komplett ignorierten.

 

 

 

Die Antwort darauf seintens der Indio Gemeinschaften war, dass sie dieses Gesetzt nicht anerkannten, die Gespräche mit der mexikanischen Regierung beendeten und die selbstverwalteten Gemeinschaften bildeten, ein Ausdruck pazifischen Ungehorsamkeit der Bürger. Dies war für ein Teil der Bürgerschaft – Forscher, Schriftsteller und kritische Journalisten- eine Bestätigung der Unfähigkeit und Lustlosigkeit der mexikanischen Regierung, seinem Volk zuzuhören und es zu beachten.

 

 

 

22 Dezember 1997, Acteal, Chiapas.

 

 

 

Gemäss Informationen des Zentrums für Menschenrechte Fray Bartolomé de las Casas (Frayba), fing die mexikanische Armee an, während die Representanten der mexikanischen Regierung über einen Friedensprozess debatierten, auf Befehl der Regierung, eine Strategie gegen den Aufstand auszuführen, “guerra de baja intensidad” (Krieg niedriger Intensität) genannt. Die Strategie hatte das Ziel, in den Indio Dörfern bewaffnete Gruppen zu trainieren, die die “dreckige Arbeit” machen sollten damit es schien als ob diese Atacken Konflikte zwischen und innerhalb der Dörfer waren. Ausserdem diente diese Aktion dazu, eine Propagandaaktion zu fördern, dessen Ziel es ist, die Informationen gegen die Aktionen der Regierung in Verruf zu bringen.

 

 

 

Die Angst, die aufgrund der ununterbrochenen Angriffe der paramilitärischen Gruppen auf die Einwohner der Dörfer entstand, brachte 9000 Menschen dazu, dieses Gebiet zu verlassen. Die massive Umstruckturierung der Bevölkerung sorgte für viele Drohungen und die Einführung mehrerer Militärquartiere am Eingang der Dörfer, von denen es heute noch viele gibt.

 

 

 

Am 22. Dezember 1997 schoss eine Gruppe von Totsolies Indios mit schweren Waffen gegen 45 Menschen (18 Frauen, von denen fünf im 7. Monat schwanger waren; 7 Männer; 16 Mädchen zwischen 8 Monaten und 17 Jahren; 4 Jungen zwischen 2 und 15 Jahren) und sie verletzten 26, die meisten minderjährig (mehrere haben permanente Verletzungen).

 

 

 

Die angegriffenen Personen hatten sich aufgrund der Atacken von bewaffneten Gruppen, die ihre Häuser und Felder verbrannten und ihre Güter stahlen, in der gemeinschaft Acteal versteckt. Sie waren unbewaffnet. Bei dieser Atacke waren es ungefähr 90 Personen, wie Augenzeugen ausgesagt haben. Ausserdem gibt es 200 Meter entfehrnt eine Basis für gemischte Operationen (militärische, rechtliche und der öffentlichen Sicherheit), was hilfreich war, um zu beweisen, dass die mexikanische Regierung direkt dafür verantwortlich ist.

 

 

 

Das keiner der höchsten Persönlichkeiten der Regierung untersucht wurde, wie der ehemalige Präsident Ernesto Zedillo oder die Militärchefs – der eine intellektueller Autor und die aderen Mittäter der Massaker – zeigt den Indio Gemeinschaften, dass die Morde unbestraft gebliegen sind, sogar noch heutzutage. Die grosse Mehrheit der Verantwortlichen der Massaker, die anfangs festgenommen wurden, wurden vor kurzem wieder frei gelassen.

 

 

 

Für die mit Chiapas verbundennen Menschenrechtsorganisationen, für die sowohl auf nationaler als auch auf internationaler Ebene organisierte Gesellschaft, ist es klar, dass die Vorgehensweise von Ernesto Zedillo was Gewinne oder Fortschritte für die mexikanische Gesellschaft angeht, zweifelhaft ist und wir sind der Meinung, dass sie mit einem kritischeren Standpunkt analysiert werden müsste.

 

 

 

Aufrichtig,

 

Grupo de Apoyo a la Zona Costa de Chiapas.

 

Mexicanxs en Resistencia desde Barcelona.

 

Adherentes a La Zezta Internacional

 

Conexión de Recursos para la Acción Comunitaria (CRAC)

 

Educación para la Acción Crítica (EdPAC)

 

Grupo de investigación en DDHH y Sostenibilidad Catedra UNESCO en Sostenibilidad

 

Producciones Informativas Nube Roja

 

Movimiento Ciudadano de Mexicanos en Barcelona.

 

Zapateando, medios libres, Xalapa, Ver., México.

 

Personas a título individual.

 

 

 

 

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