falsi aderenti alla Altra Campagna

La Jornada – Sabato 9 luglio 2011

Campesinos denunciano la persecuzione del governo del Chiapas per una presunta invasione di terre

Hermann Bellinghausen

Rappresentanti delle comunità associate al Fronte Popolare Campesino Lucio Cabañas, aderenti alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona ed all’Altra Campagna nella regione selva di confine, hanno denunciato a Las Margaritas, Chiapas, che secondo informazioni della stampa statale di giovedì, contro rappresentanti dell’organizzazione avrebbero spiccato, senza motivo, mandati di cattura.

“Il malgoverno manda segnali intimidatori a coloro che si organizzano e lottano per difendere il diritto alla terra e al territorio come popoli indigeni. Respingiamo le accuse contro i rappresentanti del Fronte Lucio Cabañas”, accuse mosse per un’invasione di terre con cui non abbiamo niente a che vedere.

Ricordano che il 30 maggio, Matilde Hernández Álvarez, Armando Luna Álvarez, Óscar ed Ernesto López García, quest’ultimo lavoratore del programma Chiapas Solidario, si sono impossessati di una fattoria privata sul tratto stradale Las Margaritas-Comitán, al lato della fattoria Nueva Aurora, ed hanno esposto uno striscione con scritto: “Podere recuperato dall’Organizzazione Campesina Lucio Cabañas”.

I rappresentanti del Fronte denunciano che queste persone non appartengono all’organizzazione. “Sono saccheggiatori che usano il nostro nome e si sono impossessati del terreno al fine di venderlo a lotti, ingannando la gente”.

Caralampio Pérez Aguilar, Eugenio Rodríguez Hernández e Marcelino Jiménez Sántiz, a nome del Fronte Lucio Cabañas, dichiarano: “Non vogliamo avere problemi, provocazioni né scontri tra fratelli indigeni, come abbiamo detto al malgoverno il 31 maggio con nostra denuncia protocollata il 2 giugno presso il sottosegretariato di Governo della regione Meseta comiteca-tojolabal”.

Non abbiamo invaso terreni e proseguiamo decisi la lotta. Sappiamo che è il malgoverno l’attore principale del problema, perché abbiamo fatto denunce pubbliche contro questi intrusi, tuttavia, continuano a dare adito a queste persone”.

In altro ordine, “ora i cinque di Bachajón sono quattro. Con la liberazione, giovedì, del giovane tzeltal Mariano Demeza Silvano, che era recluso nel Centro di Reinserimento Sociale Villa Crisol, municipio di Berriozábal, in prigione ora ci sono ancora Juan Aguilar Guzmán, Jerónimo Guzmán Méndez, Domingo García Gómez e Domingo Pérez Álvaro, che recentemente hanno denunciato maltrattamenti da parte delle autorità carcerarie di Playas de Catazajá.

Gli ejidatarios di San Sebastián Bachajón, comunità alla quale appartengono i detenuti, aderenti all’Altra Campagna, affermano che la liberazione di Demeza Silvano è “il primo frutto” delle mobilitazioni e manifestazioni a suo favore realizzate in diverse parti del mondo.

“Benché non in totale libertà”, chiariscono, “il governo di Juan Sabines Guerrero lo ha scarcerato dopo cinque mesi di sequestro senza colpe”. Il giovane era “prigioniero politico, perché il suo unico reato è stato alzare la voce per difendere la sua terra e la sua autonomia”.

Gli ejidatarios dell’Altra Campagna di San Sebastián ribadiscono “che ci sono ancora quattro compagni ingiustamente reclusi, che il malgoverno tiene in ostaggio per i suoi interessi neoliberali”. Chiedono alla società di continuare a chiedere la loro liberazione dal Centro di Reinserimento Sociale numero 17 di Playas de Catazajá. http://www.jornada.unam.mx/2011/07/09/politica/024n1pol

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

Questa voce è stata pubblicata in NOTIZIE DAL CHIAPAS E DAL MONDO. Contrassegna il permalink.