La Jornada – Giovedi 11 febbraio 2010
Il gruppo paramilitare minaccia di far sparire alcuni aderenti
dell’Altra Campagna di Mitziton
Crescente provocazione armata dell’Ejercito de Dios in Chiapas, denunciano
gli indigeni
Vogliono che smettiamo di difendere i nostri diritti; "il governo sostiene
gli evangelici"
La comunita di Mitziton, nel municipio di San Cristobal de las Casas,
Chiapas, manifesta allarme per l’escalation della provocazione armata
contro di lei da parte di membri dell’Ejercito de Dios, di filiazione
priista ed appartenenti alla chiesa evangelica Alas de Aguila.
Dopo diversi episodi di spari in aria nei giorni scorsi, questo gruppo –
considerato paramilitare dagli ejidatarios – domenica scorsa avrebbe deciso
"l’acquisto di armi allo scopo di distruggere l’organizzazione nella nostra
comunita".
Gli ejidatrios esprimono "profonda preoccupazione", poiche "i paramilitari
hanno detto che cattureranno un membro delle autorita ejidales aderenti
all’Altra Campagna, o qualunque componente del Centro dei Diritti Umani
Fray Bartolome de Las Casas, e li faranno sparire, per costringerci a non
difendere piu nostri diritti, in particolare il diritto al nostro
territorio".
Gli ejidatario tzotziles simpatizzanti dell’EZLN che si sono opposti al
passaggio di un’autostrada sui loro campi, e per questo sono stati
continuamente aggrediti dagli affiliati all’Ejercito de Dios, denunciano
che durante citata la riunione, guidata da Francisco Gomez Diaz, "i
paramilitari hanno detto: non abbiamo paura, perche anche se rubiamo o
uccidiamo, non ci mettono in prigione, o se ci mettono, il governo ci
tirera fuori subito, perche l’esempio l’abbiamo con Francisco Jimenez
Vicente, che e gia libero’ ".
Si riferiscono alla scarcerazione due settimane fa dell’autore materiale
della morte di Aurelio Diaz Hernandez. Le autorita ejidales affermano che
gli evangelici "hanno cominciato ad organizzarsi con piu forza contro la
nostra comunita; dicono che il malgoverno sta dalla loro parte e possono
fare quello che vogliono". Il 21 luglio 2009 – ricordano gli indigeni – "il
nostro compagno Aurelio e stato vigliaccamente assassinato da Jimenez
Vicente, che dolosamente, con premeditazione, perfidia e brutalita", l’ha
investito. Sono rimasti feriti anche altri cinque ejidatarios.
"Sappiamo che chi lotta per la difesa dei suoi diritti e perseguitato,
messo in prigione e torturato ed il malgoverno scarica tutto ‘il peso della
legge’ solo per aver protestato, ma ai violentatori dei diritti ed
assassini danno un premio", aggiungono.
Accusano inoltre il presidente municipale di San Cristobal de las Casas,
Mariano Diaz Ochoa – anch’egli priista – di appoggiare gli evangelici e
"voler dividere la nostra organizzazione comunitaria nominando un altro
agente rurale quando, nella nostra comunita, secondo i nostri usi e costumi
e in considerazione della responsabilita dei nostri compagni, li nominiamo
in assemblea, non tra gruppetti". Il sindaco avrebbe promesso "che con un
altro agente rurale arriverebbero piu aiuti economici e cosi ci avrebbero
sconfitto, ma noi non accettiamo le briciole del malgoverno ne ci lasciamo
ingannare". (….)
Ricordano anche che lo scorso 4 febbraio, il citato Gomez Diaz (che,
insieme a Carmen Diaz Lopez, "ha dato l’ordine di ammazzarci il giorno 21
luglio e di non proseguire nella difesa del nostro territorio davanti alla
minaccia della costruzione dell’autostrada") e stato punito dall’assemblea
perche sta falsificando le firme per ottenere il timbro di agente rurale, e
con questo usurpare la rappresentanza ejidale.
(Traduzione "Maribel" – Bergamo)