La Jornada – Giovedì 4 agosto 2011
La JBG reclama l’uscita degli invasori dalle terre di Monte Redondo, in Chiapas
Hermann Bellinghausen
La giunta di buon governo (JBG) Hacia la esperanza, del caracol zapatista della selva di frontiera a La Realidad, Chiapas, denuncia “provocazioni e danni” da parte delle autorità ed ejidatarios di Monte Redondo (Frontera Comalapa) contro basi di appoggio dell’EZLN appartenenti al municipio autonomo Tierra y Libertad. Accusano di favorire le aggressioni i militanti di quattro partiti politici: PAN, PRD, PRI e PVEM ed il governo statale.
La JBG riferisce che Patricio Domínguez Vázquez, Alba Palacios de León e Carmelino Felipe Pérez, basi zapatiste, dal 1972 hanno acquisito terreni all’interno dell’ejido stesso, terreni che hanno coltivato “senza alcun problema” fino al 1987, quando sono sorti “seri conflitti” che persistono tuttora. Le autorità precedenti ed attuali ed altri ejidatarios hanno compiuto “offese, abusi e furti” di mais, fagioli, frutta e caffè, oltre ad occupare “illegalmente” i terreni.
I rappresentanti autonomi identificano con chiarezza gli invasori di otto ettari di Felipe Pérez, tre di Patricio Domínguez ed otto di Alba de León. Uno di questi, il perredista Conrado Domínguez, aveva occupata un ettaro che ha venduto a marzo di quest’anno per 50 mila pesos “come se fosse il padrone”.
Lo scorso 27 luglio, circa 200 persone, tra le quali le autorità dell’ejido Monte Redondo, “si sono introdotte negli appezzamenti dei nostri compagni ed hanno abbattuto le piante di caffè che stavano girà dando i loro frutti”.
Queste azioni sono favorite dalle autorità e da persone dello stesso ejido: Emar Sánchez Carrillo, commissario ejidale; Filadelfo Hernández Ramírez, segretario del commissario; Miguel de León Moraesi ed Eutimio Méndez Aguilar, del consiglio di vigilanza; Hernán de León, agente municipale, e Óscar Méndez Roblero, supplente dell’agente municipale, tra altri. “I nostri compagni sono i legittimi proprietari di queste terre e sono in possesso dei documenti di proprietà”, sostiene la JBG.
Le “persone senza vergogna che sono provocatori sono ejidatarios con più di 15 ettari ognuno, e se alcune di loro non ne hanno più, è perchè hanno venduto”. Queste persone, “appoggiate dalle tre istanze governative – aggiunge la JBG – sono le stesse che pochi mesi fa imprigionarono il nostro compagno Patricio Domínguez con un’accusa falsa”. Dopo le denunce e l’intervento di organizzazioni dei diritti umani è stato liberato “perché non aveva fatto niente. Ora tornano a provocarci.
“Se credono che non abbiamo coraggio e dignità, si sbagliano. Siamo umili, semplici e ragionevoli con chi ci rispetta, ma non rispettiamo chi non ci rispetta e non ci faremo mai umiliare”.
La JBG segnala che le provocazioni “fanno parte dei piani del malgoverno ed accusa Juan Sabines Guerrero, che inganna e manipola la gente”.
In questo caso “si vede che è attore e complice, mentre altri coloni, che ubbidiscono al loro padrone che li paga, fanno del male agli zapatisti. Ma ci difenderemo perché siamo nella ragione e vogliamo che mandino via queste persone che invadono i terreni”.
La JBG ed i consigli municipali ribelli zapatisti avvertono che “se non lasciano lavorare in pace nelle loro terre i nostri compagni, i filogovernativi avranno seri problemi con la nostra organizzazione”.
Avvertono i governi federale, statale e municipale (di David Escobar) che se non fermeranno le provocazioni, i problemi “saranno sempre peggio, perché non lasceremo umiliare da un branco di ladri che approfittano del lavoro dei nostri compagni, i quali continueranno a lavorare le loro terre”. http://www.jornada.unam.mx/2011/08/04/politica/022n1pol
Comunitato della JBG di La Realidad