La Jornada – Giovedì 23 giugno 2011
Sequestrati e torturati due zapatisti ad Ocosingo
HERMANN BELLINGHAUSEN
Ocosingo, Chis., 22 giugno. La giunta di buon governo (JBG) del caracol di Morelia ha denunciato aggressioni e tentativi di espulsione e esproprio contro basi di appoggio dell’EZLN da parte di membri dell’Organizzazione Regionale dei Coltivatori di Caffè di Ocosingo (Orcao), che tengono sotto sequestro e tortura due zapatisti nell’ejido Patria Nueva.
Da anni, dice la giunta, “queste persone ripetono le loro provocazioni per problemi legati alla terra che abbiamo recuperato dopo il gennaio del 1994 e che ci vogliono togliere con la forza”.
I nuovi fatti risalgono al giorno 10 nella comunità Mártires, municipio autonomo Lucio Cabañas, quando gente della Orcao che vive nell’ejido Patwitz (Chilón) è arrivata a casa di Antonio Pérez López ad intimargli di abbandonare l’EZLN e passare alla Orcao. L’hanno interrogato – denuncia la JBG – con “tono minaccioso e dalla sua risposta negativa hanno agito secondo i loro piani”.
Hanno tagliato la piantagione di chile e la milpa di Pérez López. Hanno raccolto un ettaro di caffè dal campo collettivo. Il giorno 11 “sono continuati i danneggiamenti con la distruzione del recinto e si sono ‘presi le misure’ del terreno per per ognuno della Orcao; praticamente ci stavano dicendo che volevano espellerci”.
Il giorno 15 sono tornati “per lavorare il terreno che presumevano spettasse loro; avevano machete, zappe e pompe per fumigare ed inquinare le nostre terre”. Inoltre, hanno rubato l’acqua della famiglia che vive sul posto rimuovendo il recipiente per estrarre l’acqua dal pozzo; “di questo modo hanno avvelenato l’acqua e si sono portati via due rotoli di filo spinato”.
Il giorno 17 “hanno rimosso il recinto di filo di ferro ed i pali” trasformandoli in legna, e si è persa una mucca. Il giorno 20, le basi zapatiste si sono organizzate “per ripristinare il recinto”. Quelli di Patwitz hanno bloccato la strada che porta a questo terreno. “I nostri compagni sono entrati passando da un’altra parte e quando quelli della Orcao l’hanno saputo sono andati sul posto dove stavamo lavorando”, aggiunge la JBG.
“Hanno cercato dei bastoni per picchiare i compagni, mentre altri si sono diretti verso la loro casa per distruggerla”. Prima di incendiarla, l’hanno saccheggiata ed hanno bruciato gli zaini di quelli che stavano lavorando lì. Due zapatisti, Pablo e Alberto, sono stati catturati e condotti a Patwitz, “li hanno fatti salire in macchina e li hanno picchiati”.
Cristóbal López Gómez (El Sadam) ed i rappresentanti locali della Orcao “hanno convocato una riunione per discutere che cosa fare della casa grande, dove si riuniscono i nostri compagni della regione Primero de Enero, e dei due catturati”. Il 21, hanno raccolto circa 125 persone di diverse comunità per portare i fermati nell’ejido Patria Nueva, vicino ad Ocosingo. Mentre li trasferivano continuavano a picchiarli. Dice la JBG che, fino ad ora, “continuano a minacciare di bruciarli vivi e di distruggere la casa dove facciamo le riunioni”.
La giunta zapatista denuncia che gli aggressori sono guidati da López Gómez (di Patria Nueva) e dai leader della Orcao di Sibak’já e El Sacrificio La Esperanza. “Prima non credevamo che fossero paramilitari, ora, con questi fatti, la cosa è chiara”.
La JBG denuncia anche aggressioni e furti di membri di Orcao ad Abasolo contro il nuovo villaggio zapatista di San Diego. Le autorità ribelli segnalano infine che il 20 giugno, “mentre Juan Sabines benediceva mentendo le sue opere ingannevoli nei municipi ufficiali di Sitalá, Pantelhó ed Altamirano, si è visto il buon samaritano regalare zaini a persone manipolate ed alcune banconote per tranquillizzarle”. Questi “attacchi economici ed ideologici contro i nostri popoli” sono accaduti “mentre i suoi complici della Orcao, nello stesso giorno, picchiavano i compagni per la nostra resistenza e per lavorare e difendere le nostre terre”.
Da parte sua, il dirigente della Orcao, Antonio Juárez Cruz, ha ammesso che militanti della sua organizzazione da questo lunedì trattengono due zapatisti a Patwitz, per la presunta disputa di 32 ettari. Afferna che il problema è iniziato quando circa 100 zapatisti si sono impadroniti della proprietà San Antonio Chivaljá, “acquisito dalla Orcao con una fideiussione” col governo. http://www.jornada.unam.mx/2011/06/23/politica/020n1pol