La Jornada – Giovedì 21 aprile 2011
Negato il ricorso agli indigeni dell’Altra Campagna
Hermann Bellinghausen. San Cristóbal de las Casas, Chis. 20 aprile. Mentre gli ejidatarios tzeltales di San Sebastián Bachajón insistono per la liberazione dei loro cinque compagni arrestati a febbraio, il governo statale oggi ha pubblicizzato l’installazione “congiunta” del botteghino di ingresso alle cascate degli ejidos di San Sebastián Bachajón e Agua Azul. Lo ha consegnato alla Commissione Nazionale delle Aree Naturali Protette, benché la finalità annunciata sia turistica, e l’ha fatto senza l’autorizzazione dell’assemblea ejidale di San Sebastián, grazie al quale il giudice settimo di Tuxtla Gutiérrez ha negato il ricorso degli indigeni dell’Altra Campagna contro questo botteghino sulle loro terre ejidali. Sul posto c’è ora una forte presenza di polizia e militari.
Gli ejidatarios denunciano la connivenza dei rappresentanti filogovernativi di entrambe gli ejidos e le autorità municipali di Chilón con gli assalitori e presunti narcotrafficanti, due dei quali questa settimana hanno ottenuto la liberazione con facilità, nonostante fossero stati catturati in possesso di droga, armi ed oggetti rubati.
Il 2 aprile, riferiscono i querelanti, sono stati catturati “due delinquenti” addoso ai quali sono stati trovati “20 chili sembra di marijuana, 6 armi a canna lunga calibro 22, una pistola calibro 38 ed articoli rubati”. Sono stati messi a disposizione delle autorità, “e poi è apparsa la giustizia”: l’agente ausiliare Manuel Gómez Sarago, il priista Juan Deara Demeza, il coordinatore della Fondazione Colosio, Manuel Jiménez Moreno, ed il consigliere comunale del municipio di Chilón, Sebastián Ruiz Álvaro. “Questi hanno negoziato la libertà dei delinquenti Julián Jiménez Morales e Pedro Silvano. Nonostante le prove evidenti, sono liberi”.
Gli ejidatarios dell’Altra Campagna denunciano: “Agua Azul è sempre più militarizzata con la presenza di soldati armati, agenti federali e della polizia preventiva. Non per proteggere i turisti, ma per controllare chi difende le proprie terre”. E confidano: “Speriamo che i turisti che visitano Agua Azul sappiano quello che sta succedendo. Dietro il panorama con la presenza dei poliziotti c’è la delinquenza, in complicità con membri di partito e filogovernativi, pieni di avarizia che vogliono impadronirsi delle nostre terre per darle al governo”.
Il governo statale e federale “ha manipolato i media ed i turisti”, dicendo che “siamo delinquenti, mentre i veri ladri e delinquenti sono del governo, esperti nel fabbricare reati, come nel caso dei cinque prigionieri politici arrestati il 3 febbraio, che sono ingiustamente sequestrati da questo malgoverno”.
Gli ejidatarios dell’Altra Campagna descrivono, “come un esempio per la società ed il popolo in generali”, diverse azioni criminali compiute sul tratto di strada per Agua Azul da quando il sito è occupato dai corpi di polizia federali e statali, circa da tre mesi. Il 24 marzo è stato assaltato un bus di turisti, maestri pensionati “sotto il naso dei poliziotti che non sono intervenuti”. Il 31 marzo hanno rubato un veicolo e della merce.
“Non siamo assassini, siamo un’organizzazione pacifica, ed abbiamo dimostrato molte volte che la nostra arma migliore è la nostra parola di uomini e donne che chiedono giustizia, democrazia e libertà nella presa delle nostre decisioni”, sostengono.
Denunciano la nuova strategia governativa contro di loro, sostenuta da un’organizzazione fantasma “creata” dal segretario di Governo, Noé Castañón León, “prodotto delle sue riunioni private con il commissario ufficiale Francisco Guzmán Jiménez, principale negoziatore della multinazionale responsabile dell’ondata di violenza, furti ed assalti in strada”.
Intanto, il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas ed il Movimento per Giustizia del Barrio di New York, annunciano una “dichiarazione mondiale di appoggio” ai tzeltales dell’Altra Campagna, nell’ambito delle cosiddette “Altre 5 Giornate di Azione Mondiale per i 5 di Bachajón”, dal 24 al 28 aprile. http://www.jornada.unam.mx/2011/04/21/index.php?section=politica&article=011n1pol