L’accademico può ancora ricorrere, dice l’avvocato di Sin Frotntera
VÍCTOR BALLINAS
Con la deportazione del giornalista italiano Gianni Proiettis, chi viveva a San Cristóbal de las Casas, Chiapas, ed era collaboratore del periodico Il Manifesto, “sono stati violati i suoi diritti umani da parte dell’Istituto Nazionale di Migrazione (INM) e delle altre autorità”, sostiene Perceo Quiroz, dell’organizzazione non governativa Sin Fronteras. Il vice-coordinatore di Sin Fronteras spiega: “siamo venuti a conoscenza indirettamente del caso, perché altre organizzazioni pro diritti umani del Chiapas e del Distretto Federale ci hanno chiesto un parere su come aiutare Proiettis, che temeva di essere deportato.
“Seguiamo due mesi questo caso, ed abbiamo fornito assistenza per promuovere la sua tutela, perché lui aveva paura, ed anche i suoi compagni temevano che lo deportassero”.
Oltre a collaborare con Il Manifesto, Proiettis è professore universitario all’Università Autonoma del Chiapas (Unach), alla Facoltà di Scienze Sociali, a San Cristóbal de las Casas.
L’Istituto di Migrazione lo ha deportato sabato scorso, dopo essere stato fermato da poliziotti federali, “ma non si sa di che cosa era accusato”, denuncia in questi giorni la moglie, Maribel Rotondo.
L’avvocato di Sin Fronteras riferisce che la deportazione di Proiettis è in stile fast track, simile a quella del professore universitario colombiano Miguel Beltrán Villegas. I due sono stati convocati nella sede dell’Istituto di Migrazione, e lì fermati. I due sono stati imbarcati su voli privati: Beltrán da Toluca in Colombia, e Proiettis dal Chiapas a Città del Messico e poi al suo paese”.
Si può ancora ricorrere alla tutela per fare in modo che “il professore torni in Messico, ma questo richiede tempo, perché è necessario che egli nomini un suo rappresentante, ma è possibile appellarsi alla tutela legale”, ha detto l’avvocato. http://www.jornada.unam.mx/2011/04/20/index.php?section=politica&article=016n2pol
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La Jornada – Mercoledì 20 aprile 2011
Intervista a GIANNI PROIETTIS, PROFESSORE DI ANTROPOLOGIA DELLA UNACH
La mia espulsione, un eccesso di paranoia del governo
http://www.jornada.unam.mx/2011/04/20/index.php?section=politica&article=017e1pol