la garanzia dell’integrità dei 5 tzeltales

La Jornada – Venerdì 8 aprile 2011

L’Organizzazione Mondiale Contro La Tortura chiede la garanzia dell’integrità dei 5 tzeltales

Hermann Bellinghausen

La Segreteria Internazionale dell’Organizzazione Mondiale Contro La Tortura (OMCT) di Ginevra, Svizzera, ha espresso la sua preoccupazione per i cinque contadini tzeltales detenuti in Chiapas, tra loro un minorenne, abitanti dell’ejido San Sebastián Bachajón (municipio di Chilón), e denuncia le deplorevoli condizioni in cui si trovano in carcere.

Segnala che i quattro adulti – Jerónimo Guzmán Méndez, Domingo Pérez Álvaro, Juan Aguilar Guzmán e Domingo García Gómez – rinchiusi nel Centro Statale di Reinserimento Sociale No. 17, nel municipio di Playas de Catazajá, “hanno denunciato vessazioni da parte del giudice”, che li ha minacciati di mandarli “in cella di punizione”.

L’OMCT sottolinea che: “Si teme che le minacce e le vessazioni si debbano alle azioni di solidarietà che si stanno svolgendo a favore dei detenuti, in particolare con la campagna ‘5 Giorni di Azione Mondiale per i 5 di Bachajón’ realizzata tra il 1° ed il 5 aprile”. L’organizzazione aggiunge che i detenuti “sono obbligati a svolgere lavori umilianti perché si rifiutano di pagare la quota ‘all’autogoverno’ del centro di detenzione e per difendere il loro diritto ad un trattamento dignitoso”.

Il minorenne Mariano Demeza Silvano resta nel Centro di Internamento Minorile Villa Crisol (municipio di Berriozábal), poiché la procura di giustizia statale ha fissato una cauzione di 22 mila pesos (1.300 euro), somma che i suoi famigliari non possono pagare”.

La Segreteria Internazionale dell’OMCT condanna “ogni violazione dei diritti umani” nel caso; “in particolare la mancanza al giusto processo, il diritto alla presunzione di innocenza ed alla dovuta tutela giudiziaria” degli ejidatarios arrestati a febbraio.

Esprime inoltre preoccupazione per la sicurezza e l’integrità fisica e psicologica di queste persone, e sollecita le autorità statali e federali a garantirla. D’altra parte, sollecita le autorità a rimettere in libertà Demeza Silvano, ancora detenuto con le stesse accuse degli ejidatarios già messi in libertà. Il governo messicano deve “rispettare i suoi obblighi in virtù dei diritti fondamentali su scala internazionale e regionale”. In questo caso, lo esorta “ad operare in conformità alla Convenzione sui Diritti del Bambino”.

L’organizzazione internazionale riconosce l’esistenza di un conflitto tra gli ejidatarios aderenti all’Altra Campagna ed il governo del Chiapas intorno all’amministrazione e l’utilizzazione delle risorse naturali che si trovano nell’ejido di San Sebastián. Il 6 febbraio, il governo del Chiapas aveva annunciato l’inizio di un tavolo di dialogo, al quale gli ejidatarios aderenti all’Altra Campagna si sono rifiutati di partecipare. http://www.jornada.unam.mx/2011/04/08/index.php?section=politica&article=018n2pol

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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