Fratelli e sorelle,
"Nello sgombero forzato delle comunità Laguna El Suspiro (anche nota come
El Semental) e Laguna San Pedro (nota come San Pedro Guanil), situate nel
municipio di Ocosingo, molte garanzie e diritti fondamentali sono stati
vilentati attentando così all’integrità di bambini, donne e uomini che
occupano la zona da tempi ancestrali."
Chiapas, Messico 9 febbraio 2010
Gli sgomberi nei Montes Azules pongono a rischio la Pace in Chiapas
Le organizzazioni civili che formano la Rete per la Pace in Chiapas,
manifestano la profonda preoccupazione per gli sgomberi avvenuti lo scorso
21 e 22 gennaio 2010 in comunità indigene dei Montes Azules e sono in
allerta per il rischio esistente di altri operativi di sgombero già
annunciati da diverse fonti.
Nello sgombero forzato delle comunità Laguna El Suspiro (anche nota come
El Semental) e Laguna San Pedro (nota come San Pedro Guanil), situate nel
municipio di Ocosingo, molte garanzie e diritti fondamentali sono stati
vilentati attentando così all’integrità di bambini, donne e uomini che
occupano la zona da tempi ancestrali.
Gli operativi poliziesco-militari, coordinati da autorità federali e
statali, non sono stati i primi nella zona dei Montes Azules per cui, a
causa dei progetti governativi di "pulizia territoriale" per la creazione
di circuiti turistici, si temono continuino a frammentare la vita
comunitaria ed il tessuto sociale di alcune comunità che oggi sono a
rischio di sgombero come: Nuevo San Gregorio, Nuevo Salvador Allende, Nuevo
San Pedro, 6 de Octubre, Laguna Paraíso, Ojo de Agua el Progreso, Ojo de
Agua La Pimienta, San Jacinto Lacanjá, Nueva Galilea, Chuncerro, Benito
Juárez e Ranchería Corozal.
Esprimiamo la nostra preoccupazione per la parzialità dei Mezzi di
Comunicazione nel trattamento dell’informazione, fondamentalmente per la
stigmatizzazione senza previa investigazione e copertura delle diverse
fonti non ufficiali. Riteniamo che la comunicazione pubblica che diffonde
unicamente la versione governativa dei fatti, mette a rischio l’integrità
delle famiglie sfollate, dei difensori dei diritti umani che le
accompagnano e quella degli abitanti delle comunità minacciate di sgombero.
Come organizzazioni civili, con lavoro documentato nella zona, non
accettiamo il pretesto di "conservazione e protezione delle risorse
naturali" che è stato utilizzato dai diversi livelli di governo per
ottenere il controllo territoriale che si traduce nel controllo sociale,
politico ed economico di una delle zone più ricche di biodiversità del
Chiapas.
Pertanto, rivolgiamo un appello al governo federale e statale affinché
rispettino i diversi strumenti internazionali dei diritti umani, tra cui Il
Trattato 169 dell’OIL che protegge il diritto al territorio di chi abita da
tempi ancestra nella zona dei Montes Azules.
Distintamente
Organizzazioni che formano la Rete per la Pace
Educación para la Paz (Edupaz)
Centro de Investigaciones Económicas y Políticas de Acción Comunitaria,
A.C. (Ciepac)
Desarrollo Económico y Social de los Mexicanos Indígenas, A.C. (Desmi)
Servicio Internacional para la Paz (Sipaz)
Comisión de Apoyo a la Unidad y Reconciliación Comunitaria, A.C. (Coreco)
Enlace Capacitación y Comunicación, A.C. (Enlace CC)
Servicios y Asesoría para la Paz, A.C. (Serapaz)
Centro de Derechos de la Mujer de Chiapas, A.C. (CDMCH)
Centro de Derechos Indígenas, A.C. (Cediac)
Comité de Derechos Humanos Fray Pedro Lorenzo de la Nada, A.C.
Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de las Casas, A.C.
(Frayba)Gubidcha Matus Lerma
Comunicación Social
Área de Sistematización e Incidencia / Comunicación
Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de Las Casas A.C.
Calle Brasil #14, Barrio Mexicanos,
San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, México
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(Traduzione "Maribel" – Bergamo )