nella prigione del villaggio, e sarà liberato solo quando il timbro sottratto
non sarà restituito", dichiarano.
Successivamente, alle ore 23 dello stesso giorno, sono state avvertite tre detonazioni di grosso calibro, e minuti dopo si sono sentiti altri due spari all’altezza del quartiere El Chivere, dove generalmente si ritrovano i membri del gruppo evangelico Ejército de Dios, parte della chiesa Alas de Águila.
Gli attivisti citano la recente minaccia di Mariano Díaz Ochoa, presidente municipale di San Cristóbal, "che dice che farà cadere il peso dalla legge se non libereranno l’aggressore", ed aggiungono che "la cosa preoccupante del furto del timbro è che possa essere utilizzato per legittimare falsi accordi". La denuncia non è oziosa. Già in precedenza ci sono state falsificazioni dolose di "accordi" di assemblee da parte degli evangelici e convalidate dalle autorità chiapaneche.
I querelanti ricordano che il villaggio di Mitzitón "si è opposto alla minaccia di costruire l’autostrada San Cristóbal-Palenque che passerebbe sul loro territorio, e che l’Ejército de Dios si è dichiarato favorevole al passaggio di questa strada, causando lo scontro con la maggioranza degli ejidatarios che respingono il progetto, perché predatorio e solo a beneficio dei capitalisti e del governo".
Il conflitto si è acuito il 21 luglio 2009, quando era stato assassinato Aurelio Díaz Hernández dal gruppo religioso militarizzato guidato da Carmen Díaz López ed Esdras Alonso González. Inoltre, nei giorni scorsi è stato liberato Francisco Jiménez Vicente, membro di Alas de Águila, dopo solo quattro mesi di carcere per l’omcidio di Díaz Hernández.
L’Altra Campagna di San Cristóbal si è dichiarata "Contro le provocazioni del malgoverno e dei suoi alleati, che vogliono creare un clima di violenza per giustificare la militarizzazione ed ottenere lo sviluppo dei megaprogetti neoliberisti".
In altri episodi apparentemente isolati, nei giorni scorsi gli evangelici sono stati associati a conflitti comunitari spacciati per "conflitti religiosi", con incendio di case in due comunità vicine a Mitzitón: Los Llanos (municipio di San Cristóbal) e Flores Magón (Teopisca).
Le autorità della rancheria San Antonio Sibacá (Teopisca) hanno negato di avere problemi "religiosi", perché "cattolici e protestanti siamo testimoni che stiamo vivendo in pace e tranquillità, ma ci sorprende che Manuel Hernández de la Cruz abbia denunciato pubblicamente che i cattolici gli hanno bruciato la casa".
Smentendo la versione sulla stampa locale (2 febbraio) secondo cui "per divergenze religiose" una casa di proprietà di evangelici di Flores Magón è stata bruciata "per essersi rifiutati di cooperare per la festa del Niño Dios", i cattolici di Sibacá negano di essere i responsabili; "al contrario ci addolora quanto successo, e per fortuna lì non ci viveva ancora nessuno". Inoltre, precisano, "il luogo dove è stata bruciata la piccola casa non è sul nostro territorio, ma sull’ejido Flores Magón, e questo signore ha il terreno nelle due comunità".
Riferiscono che cinque anni fa "sono arrivati nella nostra ranchería Enemecio Jiménez Vicente, Juan Carlos Jiménez Vicente, Domingo Heredia Díaz e Domingo Vicente Hernández, compagni di Edras Alonso che sono stati coinvolti nei problemi di Mitzitón ed ora li stanno provocando a Sibacá, malaconsigliando agli evangelici a non rispettare più gli accordi comunitari".