persecuzione di attivisti chiapanechi

La Jornada – Mercoledì 30 marzo 2011

ONG denunciano la persecuzione giudiziaria degli attivisti chiapanechi

Hermann Bellinghausen

I centri dei diritti umani Digna Ochoa, Fray Matías de Córdova y Ordóñez e Fray Bartolomé de Las Casas in Chiapas hanno espresso la loro preoccupazione per la persecuzione giudiziaria contro i membri del centro Digna Ochoa. “In particolare contro il suo direttore Nataniel Hernández Núñez ed altri avvocati della stessa istituzione”. Su di loro accuse di reati federali che in realtà nascondono la persecuzione contro di loro per il fatto di svolgere il loro lavoro nelle comunità.

Di fronte alle prove che si tratta di un processo artificiale, gli organismi civili denunciano che tra le carte del procedimento legale appare la risoluzione di un giudice di Tapachula che “è la riproduzione del fascicolo depositato dall’agente del Pubblico Ministero Federale (MPF) nella città di Arriaga, il quale si basa su ‘dichiarazioni’ di poliziotti che risultano essere state sistemate per fabbricare il reato”. E precisano: “Nella causa penale ci sono dichiarazioni identiche”, perfino “con gli stessi errori di battitura”.

Le organizzazioni dei diritti umani (con sedi a Tonalá, Tapachula e San Cristóbal de las Casas) ricordano che lo scorso 15 marzo Hernández Núñez e sua sorella Jazmín si trovavano presso il tribunale di distretto di Tapachula per assistere legalmente alcuni abitanti della comunità Nicolás Bravo II (municipio di Mapastepec), chi erano stati fermati dalla Polizia Federale Ministeriale (PFM).

Hernánez era rimasto in città “per verificare il motivo” di questi arresti. Quella notte, mentre indagava sulla situazione dei detenuti nei tribunali di distretto, gli si sono avvicinati degli agenti della PFM che gli hanno detto: “Tu sei Nataniel, siamo della AFI ed abbiamo un mandato di cattura”. Hernández li informava di avere una tutela di legge, ma l’agente federale del Pubblico MinisteroGriselda Flores de Léon ha ribattuto “E’ lui, portatelo via, la tua tutela non serve”.

L’avvocato è stato portato nella Procura Generale della Repubblica di Tapachula. Gli agenti l’hanno interrogato chiedendogli se fosse “dirigente di qualche organizzazione contro il governo”, e l’hanno trasferito nel Centro Statale di Reinserimento Sociale N. 3, nella stessa città. Lì è stato informato che il suo accusatore era la Segreteria di Comunicazioni e Trasporti per i fatti accaduti il 22 febbraio a Pijijiapan. Bisogna ricordare che in quell’occasione, gli avvocati del centro Digna Ochoa furono arrestati per 10 giorni, per essere stati presenti come osservatori ad una protesta del Consiglio Regionale Autonomo della zona Costa, aderente all’Altra Campagna.

I quattro detenuti di Mapastepec sono stati liberati la mattina del giorno 16, ed qualche ora dopo anche Hernández, ma sotto cauzione e pagando una multa. Il giorno 18, il giudice della causa penale José Luis Zaya Roldán decretava un ordine di arresto contro di lui “al quale seguirà il processo in libertà su cauzione, con obbligo di firma ogni martedì presso il tribunale”. Il MPF ha aggiunto l’accusa infondata di estorsione, che è un reato comune,  “per cui c’è il rischio che l’avvocato tonalteco sia nuovamente arrestato”.

I centri dei diritti umani manifestano la loro preoccupazione “per l’utilizzo di azioni legali contro gli avvocati, con l’obiettivo di perseguirli giudiziariamente e screditare il loro lavoro”. Chiedono al governo federale di adempiere al suo obbligo “di mettere fine ad ogni tipo di aggressione od ostruzione al lavoro dei difensori dei diritti umani in Chiapas”, ed onorare i suoi obblighi sanciti nei trattati internazionali. http://www.jornada.unam.mx/2011/03/30/index.php?section=politica&article=016n2pol

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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